14 Luglio 2025 - 12:03:05

di Tommaso Cotellessa

Un vero e proprio smantellamento di un bivacco in mezzo al bosco utilizzato come centrale di spaccio.

Questo il risultato dell’operazione condotta, alle prime luci dell’alba, dai carabinieri delle Stazioni di L’Aquila, Tornimparte, Assergi e dei Nuclei Forestali di Tornimparte e Barisciano, i quali, dopo aver acquisito informazioni circa un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti condotta nella zona boscata nell’area di Genzano di Sassa, hanno proceduto al controllo del bosco arrivando così all’arresto di uno spacciatore e al sequestro di numerose dosi di stupefacente.

L’operazione dei militari si è articolata procedendo con un’ampia cinturazione dell’area boschiva, così da riuscire ad individuare il bivacco utilizzato dagli spacciatori, per poi circondarlo e procedere alla perquisizione.

Nel corso delle attività di controllo i carabinieri si sono imbattuti in un cittadino straniero che, alla vista dei militari, ha tentato, vanamente, di allontanarsi dal luogo utilizzato per l’attività illecita, venendo poi raggiunto dai militari dopo un breve inseguimento tra rami, radici e tronchi. Nel corso della accurata perquisizione della zona del bivacco, è stato trovato tutto il necessario per vivere nel bosco: due batterie da auto, cibo, strumenti da cucina, coperte, oltre al materiale per confezionare la droga e un passamontagna.

L’operazione di contrasto allo spaccio di droga sul territorio aquilano ha portato così all’arresto di un cittadino straniero poco più che ventenne, irregolare nel territorio dello stato e fino ad oggi sconosciuto alle forze di polizia, e di recuperare quasi 70 g di stupefacente (tra cocaina, eroina ed hashish), nonché poco meno di un migliaio di euro in contanti provento dell’attività delittuosa.

Le sostanze stupefacenti sono state sequestrate e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per essere analizzate, mentre l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di L’Aquila.

I carabinieri ricordano che l’arrestato, sebbene fermato in un contesto di flagranza, è da ritenersi innocente sino alla pronuncia della sentenza definitiva e che i provvedimenti adottati nei suoi confronti dalla Polizia Giudiziaria richiedono la necessaria verifica e convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, non implicando alcuna responsabilità accertata.