15 Luglio 2025 - 10:56:45

di Martina Colabianchi

«Mentre il sindaco Biondi celebra «i pilastri della ripresa» e snocciola milioni e progetti ad uso delle conferenza stampa, nella realtà quotidiana… piove. E piove dentro i MUSP. Succede all’ex “Mariele Ventre”, dove il modulo scolastico prefabbricato – ancora utilizzato per “l’offerta didattica dei Licei annessi al Convitto Nazionale” – presenta pannelli non più impermeabili, porte e infissi obsoleti, tanto che la Provincia ha dovuto stanziare 300.000 euro per la manutenzione straordinaria. Il motivo? Dopo tutti questi anni di servizio, “hanno terminato il loro ciclo di vita”. Ma allora perché siamo ancora qui nel 2025 a far utilizzare i MUSP a quasi 4.000 bambine e bambini dell’Aquila?».

Il Comitato Scuole Sicure dell’Aquila torna duramente, ancora una volta, a denunciare lo stato dell’arte della ricostruzione degli edifici scolastici in città. A 16 anni dal sisma, infatti, la ricostruzione scolastica procede a rilento, con oltre 3.500 studenti che ancora oggi seguono le lezioni all’interno di circa 20 moduli scolastici temporanei. Come non bastasse, all’interno di uno di questi è penetrata anche l’acqua piovana.

«A meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico – il 17esimo dal terremoto del 2009 – molte bambine e bambini inizieranno ancora una volta le lezioni nei MUSP: molti bollenti d’estate, gelidi d’inverno, ora anche umidi in caso di pioggia. Il tutto mentre le date di consegna delle nuove scuole – come mostrano i documenti ufficiali del Comune – continuano a slittare di anno in anno», continua la nota.

A tutto questo, si aggiungono anche il fatto, denunciato da consiglieri di opposizione e dallo stesso comitato nei mesi scorsi, che molti edifici scolastici presentano indici di vulnerabilità sismica al di sotto della soglia prevista dalla norma.

«E allora una domanda, semplice, per il sindaco dell’Aquila: con il nuovo anno scolastico 2025/2026, a settembre quante scuole nuove saranno inaugurate e quanti MUSP verranno chiusi, permettendo a bambine e bambini di iniziare l’anno scolastico in una scuola vera? Poniamo questa sola, semplice domanda».

«Perché tra un’intervista, una stretta di mano, una foto ricordo e una “prima pietra”, c’è chi – tra genitori, studenti e insegnanti – ogni mattina varca la soglia di prefabbricati nati come provvisori e diventati purtroppo parte dell’arredo urbano aquilano. I numeri parlano chiaro: secondo l’ultimo dossier ufficiale del Comune, aggiornato al maggio 2025, molte scuole hanno date di fine lavori previste nel 2026, 2027 o addirittura 2028. Le stesse scuole che, nei dossier del 2023, risultavano già programmate per avere il “fine lavori” tra il 2024 e il 2025».

Tra queste, spicca il polo scolastico San Sisto – Santa Barbara, la cui “fine lavori” sarebbe prevista per il 17 luglio 2025, ma il cui cantiere è ancora tutt’altro che alle sue fasi conclusive.

«Mentre i comunicati ufficiali sbandierano progetti avviati e grandi successi, resta il dubbio che la ricostruzione scolastica proceda in maniera opposta all’entusiasmo mediatico, e che la dura realtà sia diversa dalla dorata propaganda. E se è vero che “piove governo ladro”, che dire quando piove… dentro le scuole?», concludono.