Affido familiare, Falivene: attiva la procedura per la creazione del database regionale per facilitare le procedure

16 Luglio 2025 - 11:48:07

Il Tavolo tecnico regionale per l’affido ha portato a termine anche
l’intento di creare un database per le famiglie, e i single, che
vogliono chiedere in affido uno o più minori. Lo comunica la garante per
l’Infanzia e l’Adolescenza della regione Abruzzo Maria Concetta Falivene
che annuncia la pubblicazione, sul sito del Consiglio regionale, dei
moduli per inoltrare la richiesta (scaricabili al seguente link nella
sezione AVVISO 2025 per la manifestazione di interesse all’affido
familiare):
www.crabruzzo.it/contenuti/garante-dellinfanzia-e-delladolescenza.

“Diventare genitore affidatario – sottolinea Falivene – è un atto
d’amore verso un bambino, o un ragazzo, che vive una fragilità emotiva
dovuta principalmente a una non protezione affettiva della famiglia
d’origine di cui tutti dovrebbero giovare”.

Al link è possibile scaricare i moduli predisposti dal Tavolo tecnico
con l’ausilio dei Servizi sociali. La documentazione deve essere poi
inviata ai Tribunali per i minorenni, organo competente, all’equipe
affido della Regione e all’Ufficio dell’Autorità regionale per
l’Infanzia e l’Adolescenza che si occuperanno di raccogliere le adesioni
per partecipare ai corsi, predisposti dalle equipe affido e dalle
associazioni di settore, andando a semplificare le istanze e la
ricognizione sul territorio degli aspiranti affidatari. Successivamente,
l’equipe affido provvederà a convocare coloro che hanno presentato la
candidatura e a proporre l’abbinamento delle famiglie, o single, con i
minori (dai 0 ai 17 anni) che risiedono nelle strutture residenziali
regionali che in Abruzzo sono oltre 700. L’obiettivo è quindi snellire
le modalità di affido in modo che il Tribunale per i minorenni sia
agevolato nella procedura di identificazione delle famiglie.

“In questi anni – spiega Falivene – ho riscontrato dubbi delle famiglie
a proporsi all’affido, dovuti al timore di trovarsi a gestire criticità
dovute, ad esempio, da situazioni di contrasto o di ribellione del
minore e in particolare dell’adolescente. Invece, molte testimonianze mi
hanno permesso di comprendere come questi ragazzi sviluppino una
predisposizione affettiva speciale, dopo aver sofferto l’abbandono, e
tendano ad affidarsi maggiormente con la consapevolezza e, soprattutto,
con la speranza di poter finalmente volgere lo sguardo verso un futuro
migliore”. “Individuare famiglie affidatarie – ha aggiunto la Garante –
significa anche agevolare quei nuclei (oltre 7.000) all’interno dei
quali ci sono figli con disabilità e che, non avendo la forza economica
per avere assistenza privata, potrebbero chiedere un affido part-time in
alcune ore del giorno agli operatori delle 108 case famiglie abruzzesi
che in virtù di questo circolo virtuoso potrebbero godere di una
maggiore disponibilità; al tempo stesso sarebbe necessario però avere a
disposizione ulteriore personale specializzato”. “Voglio ringraziare il
presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l’assessore
regionale alle politiche sociali Roberto Santangelo, il garante dei
detenuti Monia Scalera e tutti i componenti del Tavolo tecnico
regionale, le associazioni, l’equipe affido, l’Università “d’Annunzio”
di Chieti-Pescara e il delegato della Conferenza episcopale dell’Abruzzo
e del Molise per la tutela dei minori Mons. Emidio Cipollone, per avermi
supportato in questo percorso e dato la possibilità d’incidere in modo
concreto sul sistema”, conclude Falivene.