17 Luglio 2025 - 19:01:09

di Tommaso Cotellessa

Una vicenda che sembra avere dell’assurdo quella che emerge dalla sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, con la quale il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi è stato condannato ad un anno e otto mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali, assieme al maestro di sci e consigliere comunale, Simone Buono.

Al centro della vicenda l’episodio, risalente al 30 agosto 2021, quando il primo cittadino si vide recapitata una raccomandata che al suo interno conteneva un proiettile.

La macabra scoperta, avvenuta a pochi giorni dalla presentazione della candidatura a sindaco di Iarussi, venne interpretata come una preoccupante minaccia che aveva il preciso scopo di intimorire il candidato. Perciò, l’uomo decise di presentare denuncia per quanto accaduto.

Questa decisione consentì alle forze dell’ordine di risalire all’ufficio postale di Sulmona da cui era partita la lettera minatoria giungendo così all’individuazione di due donne indagate per tentata estorsione e sostituzione di persona, entrambe, infatti avevano sottoscritto la lettera sotto un altro nome.

Nel corso del processo però è spuntata anche la testimonianza di una terza donna che aveva confezionato la lettera, imbucata poi
dalle amiche.

Ed è proprio qui che arriva l’elemento a sorpresa. La donna infatti, già sentita dai carabinieri, aveva
dichiarato che Iarussi sapeva bene chi erano le mittenti della “missiva indesiderata”. Dichiarazione che aveva portato la
procura a chiedere e ottenere l’archiviazione per le due indagate e a ritenere che il sindaco avesse fatto tutto da solo con la complicità del consigliere.

Si tratta di accuse molto gravi contro le quali gli avvocati difensori, Tania Liberatore e Roberto Del Giudice, si sono detti pronti a dare battaglia in appello.