Paolucci su sanità territoriale: "La destra prevede 8 milioni di tagli e affossa anche la rete che assicura prevenzione e cure"
18 Luglio 2025 - 15:52:54
affosseranno definitivamente la sanità territoriale che perderà la cifra
di ben 8 milioni di euro, a causa del deficit sulla Sanità prodotto da
Marsilio e compagni. Tutto scritto nero su bianco nella sezione dedicata
all’assistenza primaria e alla continuità assistenziale, dove parlando
dell’Accordo integrativo regionale della medicina generale e pediatria
di libera scelta, si annunciano azioni di contenimento della spesa per
un totale di 8 milioni. Una vera e propria debacle della sanità
territoriale, che renderà gli ospedali di comunità strutture vuote, se
la Regione riuscirà a scampare ai ritardi accumulati sul cronoprogramma
PNRR. La medicina generale è al collasso e con ulteriori tagli salta
l’intera sanità territoriale a cui mancano già oltre 100 medici di base,
numero in grado di coprire la cifra dei 60.000 cittadini rimasti senza;
a cui mancano i pediatri e sarà un ulteriore colpo per le aree interne e
le periferie del sistema sanitario regionale; a cui si tagliano gli
stipendi di medici e infermieri e bisogna stare zitti e fermi perché non
può essere altrimenti. Altro che gioire, è necessaria una mobilitazione
senza precedenti anche interna alla sanità. Ed è inevitabile perché il
disagio si basa sulla realtà e non sugli artifici contabili, come
documentano le prese di posizione della categoria dei medici e dei
sindacati”, così il capogruppo PD in Consiglio regionale Silvio
Paolucci.
“I numeri parlano da soli: gli 8 milioni di tagli previsti sul
Programma Operativo si sommano ai tagli già effettutati in questi anni
di Governo Marsilio. Ma non si doveva sostenere la sanità territoriale?
– incalza Paolucci – Come ci ha spiegato la Federazione Italiana Medici
di Medicina Generale qualche settimana fa, per mettere davvero a terra
l’Accordo Collettivo Nazionale, sostenere gli operatori e garantire
servizi continui anche nei territori più fragili occorreva una
riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale ed investire risorse
sul territorio. Invece che si fa? Con la giunta di destra si boicotta la
sanità territoriale, si taglia ulteriormene, sapendo che anche solo
poche risorse in più sarebbero sufficienti per evitare l’abbandono delle
aree interne. Peraltro ad oggi scontiamo altre mancanze: il 47% dei
medici non è inserito in gruppi o reti assistenziali; il 64,5% non
riceve l’indennità per il personale di studio, che dovrebbe essere
garantita per rendere possibile una medicina di prossimità organizzata,
capillare ed efficiente. Un dato critico riguarda anche la componente
femminile, oggi sempre più prevalente nella professione: molte mediche
di famiglia non trovano neanche sostituti per la maternità, a causa
della rigidità del sistema e dell’assenza di strumenti di supporto. È
l’inerzia su questi fattori che produce un abbandono crescente della
professione, aggravando la carenza strutturale di medici e lo
svuotamento dei servizi, non la carenza di professionisti come dicono
Regione e Asl. Poi, con ulteriori tagli si trasformerà in strutture
vuote gli ospedali di comunità, che saranno nuovi, ma chiusi e si
renderanno endemiche criticità come l’aumento delle liste di attesa,
mobilità passiva e impossibilità di garantire cure a domicilio o nei
piccoli centri. Questa è la sanità di Marsilio, quella che prima produce
il debito e poi fa piangere utenti e operatori perché chiede altri tagli
che mettono a rischio la salute e la prevenzione di migliaia di
cittadini abruzzesi: per questo c’è da auspicare una mobilitazione
durissima contro una Giunta che sta affossando il Sistema Sanitario
Regionale”.