21 Luglio 2025 - 18:30:50
di Tommaso Cotellessa
Non si placa lo scontro politico in Abruzzo sul tema della sanità. Dopo la conferenza stampa del Partito Democratico, che ha denunciato i tagli attuati dal centrodestra per coprire il disavanzo di bilancio 2024, la replica dell’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, non si è fatta attendere. Un botta e risposta serrato, che riaccende il confronto tra maggioranza e opposizione sulle politiche sanitarie e sul futuro dei servizi pubblici regionali.
Le accuse del Partito Democratico
Secondo il gruppo consiliare del PD, la Regione starebbe operando “tagli trasversali” a numerosi settori chiave per far fronte al disavanzo sanitario accumulato negli ultimi anni. In particolare, vengono citate due delibere (DGR 307/2025 e DGR 424/2025) che, a detta del PD, mettono nero su bianco una manovra da 45,7 milioni di euro di tagli per il triennio 2025–2027.
Tra le voci colpite: il settore Cultura e spettacolo, con il caso del Teatro Marrucino di Chieti che ha visto ridursi i fondi del 70% rispetto al 2024, secondo un taglio di 100.000 euro; ma anche il settore Agricoltura, nel quale si registra un -60% per gli indennizzi agli agricoltori colpiti da fauna selvatica; così come vengono denunciate pesante riduzione su settori quali le Politiche sociali, ambientali, turistiche e giovanili.
«Per coprire il disavanzo del 2024, si tagliano risorse fino al 2028 – denunciano i consiglieri regionali Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Antonio Di Marco, Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci, insieme alla segreteria regionale PD, ai Giovani Democratici e alla Conferenza delle Donne Dem – con conseguenze gravi su cultura, formazione, agricoltura, ambiente e servizi sociali».

Il PD sottolinea anche come la recente variazione di bilancio per la SAGA, giunta per la terza volta, sia “l’ennesima toppa” al buco sanitario, con effetti a catena su altri capitoli regionali.
Altri settori coinvolti includono trasporti, soccorso civile, relazioni internazionali, edilizia abitativa e sviluppo economico. Il timore espresso dal PD è che ulteriori disavanzi – come quello già previsto per il 2025 – costringano la Regione a nuovi tagli o addirittura a un commissariamento.
Il Partito Democratico accusa inoltre la Regione di aver elaborato un Programma Operativo 2025–2027, ancora non approvato dai Ministeri, che prevede 157 milioni di euro di tagli alla sanità.
Perciò gli esponenti dem lanciano l’allarme: «Sanità in emergenza strutturale, servizi al collasso, cittadini costretti a curarsi fuori regione o a rinunciare alle cure».
La replica dell’assessore Verì
Dura la replica dell’assessore alla Salute Nicoletta Verì, che respinge le accuse e rilancia, puntando il dito contro la gestione della sanità da parte del centrosinistra tra il 2014 e il 2019 “Non hanno investito un centesimo nella sanità regionale. Nessuna assunzione, zero investimenti in attrezzature, fondi della rete territoriale usati per coprire disavanzi. Ora vogliono dare lezioni?”
Verì difende il proprio operato, rivendicando la stabilizzazione degli OSS e del personale esternalizzato, la realizzazione del piano di rinnovamento del parco tecnologico, la digitalizzazione dei servizi per i cittadini dal 2020 in poi e il recupero dei 400 milioni per l’edilizia sanitaria bloccati da oltre 25 anni.
Riguardo ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), l’assessore sottolinea che le proiezioni 2024 danno l’Abruzzo in adempienza su tutti e tre gli ambiti (ospedaliero, territoriale e prevenzione).

Verì riconosce le difficoltà esistenti, ma respinge le rappresentazioni “catastrofiste” dell’opposizione:
«I piani per la riduzione delle liste d’attesa sono nostri, con 76 milioni di euro stanziati dal 2019 al 2023. La mobilità passiva non l’abbiamo inventata noi. Nel 2018, sotto il centrosinistra, il disavanzo era di 105 milioni, senza alcun piano per affrontarlo».
Conclude infine ironizzando sulle previsioni “apocalittiche” dell’opposizione:
«Ogni anno inventano cifre diverse sul disavanzo: 100, 200, 300 milioni. Ma i verbali parlano chiaro: nel 2018 il centrosinistra chiuse con 88 milioni di disavanzo. Altro che lezioni di buona gestione».
Il tema della sanità abruzzese resta al centro dello scontro politico, con accuse incrociate tra chi denuncia tagli indiscriminati e chi rivendica di aver ereditato una situazione già compromessa. Intanto i cittadini continuano a fare i conti con liste d’attesa, difficoltà di accesso ai servizi e la preoccupazione per il futuro del sistema sanitario regionale.