23 Luglio 2025 - 18:30:23
di Tommaso Cotellessa
La città dell’Aquila dà il suo addio a Romano Rosoni, figura di spicco che ha lasciato un’impronta indelebile nella vita culturale della regione Abruzzo.
La città dell’Aquila ricorda Rosoni in particolare per il suo incarico di presidente dell’allora Teatro Stabile dell’Aquila, ricoperto a metà degli anni 80.
Durante il suo mandato ha rappresentato un faro di dedizione e passione per il teatro, contribuendo in modo significativo alla crescita culturale della Città dell’Aquila.
Fu testimone e promotore di un’epoca di rinnovamento artistico, ha sostenuto con lungimiranza la missione del Teatro Stabile, favorendo la produzione di spettacoli di altissimo livello e l’affermazione di talenti che hanno portato il nome dell’Abruzzo sui palcoscenici nazionali.
Gli Amministratori, il Direttore ed i Collaboratori tutti del Tsa si uniscono al lutto della Sua famiglia.
Il ricordo del giornalista Goffredo Palmerini
«Apprendo da una testata aquilana la notizia della scomparsa del dr. Romano Rosoni. Una notizia che mi addolora profondamente, per il lungo rapporto di amicizia e di stima. Fu mio docente di Fisica nel triennio delle superiori, professore austero ma anche dotato di un’ironia sottile, sapeva stabilire con gli allievi un rapporto di forte empatia. Rincontrai anni dopo Romano Rosoni durante la mia vita pubblica come Consigliere e Amministratore al Comune dell’Aquila, egli Presidente dell’Azienda Soggiorno e Turismo fortemente impegnato a valorizzare le bellezze e le singolarità della città capoluogo d’Abruzzo.
Romano Rosoni è stata una persona di grande sensibilità, con uno straordinario amore per L’Aquila di cui esaltava le notevoli potenzialità, ma anche giudicandone limiti e difetti, necessari di cambiamento. Con Romano abbiamo condiviso oltre venti anni d’impegno politico, fin dagli anni Settanta, nelle file della Democrazia Cristiana. Egli, come me, amico del Sen. Achille Accili e di Luciano Fabiani, militavamo in quell’area cattolico-democratica attenta ai temi sociali e ad una visione alta della politica che immaginava un dialogo costruttivo tra le grandi forze popolari, secondo il disegno moroteo.
In quegli anni, anche con il suo contributo intellettuale e politico, si impostarono progetti di rilevante significato, con l’amministrazione del sindaco Ubaldo Lopardi, ma ancor più con la terza sindacatura di Tullio de Rubeis, dal 1980 al 1985, poi con Enzo Lombardi. Basti ricordare la rinascita della Perdonanza celestiniana, avviata nel 1983 dalla Municipalità, che insieme alla Provincia e alla Regione vide solidali l’Azienda Soggiorno e Turismo e l’Ente Provinciale del Turismo.
Come pure va sottolineato di Romano Rosoni il generoso e tenace impegno quale Presidente del Teatro Stabile dell’Aquila, recuperandone al meglio la vitalità artistica dopo gli anni difficili del TSA, superati grazie all’intesa promossa e pattuita dal sindaco Tullio de Rubeis con la famiglia Federici per il risanamento economico dell’ente. Si avviò così una nuova stagione di grande respiro artistico, che riportò il TSA a produzioni prestigiose nel panorama teatrale italiano.
Lo ha giustamente sottolineato il Teatro Stabile d’Abruzzo, attraverso i vertici istituzionali e dirigenziali, richiamando il valore del servizio reso da Romano Rosoni come Presidente del TSA, nella crescita culturale dell’Aquila e dell’intera regione. Ai riconosciuti meriti pubblici il dr. Rosoni aggiunge la sua lunga, specchiata e qualificata attività professionale come insigne Geologo, sia in ambito privatistico sia come consulente e progettista per la pubblica amministrazione.
Infine l’aspetto personale, che mi ha legato di profonda amicizia e stima a Romano Rosoni e alla sua famiglia. Con affettuosa vicinanza, e con il rammarico di non poterlo fare direttamente partecipando alle esequie, esprimo le mie condoglianze alla moglie e ai figli».