Consigliere Regionale Giovanni Cavallari, Capogruppo "Abruzzo Insieme"

25 Luglio 2025 - 11:14:59

Ieri si è tenuta, presso il Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila, una seduta
della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, nella quale si è
discusso per la seconda volta della ricostruzione della sede ARPA a
Teramo. A sollevare la questione è stato il Consigliere regionale
Giovanni Cavallari, Capogruppo di Abruzzo Insieme e firmatario della
richiesta di inserimento del tema all’ordine del giorno.

«Questa iniziativa – spiega Cavallari – nasce dalla forte contrarietà
espressa dalla comunità teramana rispetto all’ipotesi di demolizione e
ricostruzione della sede ARPA in Piazza Martiri Pennesi. La
cittadinanza, infatti, auspica una diversa destinazione di quell’area,
che potrebbe essere trasformata in spazio verde pubblico, prevedendo la
delocalizzazione della sede in una zona comunque centrale come quella di
Campo Boario».

La discussione è stata portata in commissione anche a seguito di una
nota a firma congiunta delle organizzazioni sindacali e di un ampio
dibattito politico cittadino, nel quale tutte le forze politiche di
centrosinistra e centrodestra si sono espresse favorevolmente alla
delocalizzazione della sede, con l’obiettivo di restituire alla città
uno spazio vitale nel cuore del centro storico.

Quella odierna è stata la seconda riunione della Commissione di
Vigilanza sul tema, convocata a distanza di circa un mese dalla
precedente seduta, a causa delle difficoltà nel garantire la
partecipazione del Direttore Generale di ARPA, avv. Dioniso, la cui
presenza era ritenuta fondamentale per chiarire le intenzioni
dell’azienda sul futuro della sede teramana.

Un ulteriore elemento evidenziato da Cavallari riguarda la possibilità
di continuare ad utilizzare l’attuale sede operativa, già funzionante e
perfettamente attrezzata, durante il periodo necessario alla
realizzazione della nuova struttura. «Questa scelta – sottolinea –
eviterebbe di sostenere costi aggiuntivi per affitti temporanei e
garantirebbe ai lavoratori la possibilità di restare operativi in centro
città, senza disagi logistici o trasferimenti in aree periferiche come
Sant’Atto».

«Per tutti questi motivi – conclude Cavallari – ho chiesto di sospendere
l’iter del trasferimento e di non rendere irreversibile una decisione
che continua a suscitare dubbi diffusi e trasversali, sia tra le forze
politiche che tra i rappresentanti dei lavoratori».