La nota di Cianca sulle elezioni dell’Aduc di Preturo

25 Luglio 2025 - 11:37:17

Dal 1° dicembre 2024, i mesi passano e delle elezioni di rinnovo degli
organi di governo dell’ADUC Preturo non c’è traccia, nonostante
l’attuale Consiglio uscente sia in proroga da 7 mesi, senza alcun motivo
se non quello di una visione meramente privatistica dell’amministrazione
degli usi civici. Non bastano una proroga imposta e una maggioranza che
non vuole cedere alla libera espressione di voto del territorio, ma i
cittadini, inoltre, si ritrovano ora a dover leggere una nota dell’ADUC
di Preturo – a firma del Presidente (in carica ?) Nardantonio e della
Consigliera Di Nardo – che rilascia alla stampa commenti su interventi
strategici per il territorio, arrogandosi il diritto di dover giudicare
su come andrebbero investite le risorse.
Nel merito è stato preso di mira il nuovo campo da padel, che verrà
posizionato nell’area della ex scuola elementare di Preturo, da poco
ricostruita che diverrà un centro di aggregazione attrattivo per la
comunità e il territorio, che da anni unitariamente lo richiedeva.
Il percorso che ha portato all’inquadramento dei fondi utili alla
demolizione e ricostruzione della struttura della ex scuola è partito da
lontano, già dal 2021 ed ogni passaggio utile e’ stato opportunamente
comunicato e pubblicizzato. Purtroppo, sui tavoli utili, quelli
istituzionali, da chi aveva rappresentanza e oggi usa la stampa per
attaccare, non sono mai arrivate proposte in merito.
Ora invece, dopo anni di mandato ADUC, si invoca l’utilizzo dei fondi
destinati alla sistemazione esterna e al campo da padel (pari a 70 mila
euro stanziati nel 2025 in quanto 400 mila euro sono stati destinati nel
2022 alla demolizione e ricostruzione del Fabbricato) per la
realizzazione di una palestra per il territorio, che guarda caso è un
tema mai toccato da Nardantonio e Di Nardo e che viceversa la nostra
Lista, la n. 2, ha proposto come intervento di visione e strategico del
proprio programma, in vista delle elezioni di rinnovo dell’ADUC, che,
come è noto, non è mai avvenuto. L’amministrazione ADUC, nella nota, ha
poi toccato il palazzo della delegazione di Preturo, da 16 anni
inagibile (di cui 10 in cui Nardantonio era consigliere comunale e di
cui non ricordiamo ahimè atti concreti) e posizionato nel centro storico
cittadino, polemizzando sul dover investire sul suo ripristino per
“garantire prossimità amministrativa in un territorio vasto e complesso”
si scrive. Forse, la maggioranza, presa dal non consentire le libere
elezioni, poco abituata ad approfondire temi e atti, non solo si è persa
che, ben 20 giorni fa, è stata avviata la gara d’appalto, da
1.000.000,00 euro circa, per il recupero e ristrutturazione
dell’immobile in oggetto, grazie al lavoro dei Consiglieri Comunali
Roberto Jr Silveri prima e Livio Vittorini poi ma che i fondi pubblici
recuperati, errati nella goffa e errata quantificazione riportata nel
loro comunicato in modo imbarazzante per chi amministra la cosa
pubblica, sono vincolati e destinati al singolo immobile. Non
intervenire vorrebbe significare perdere le somme e mantenere un
immobile che ospitava anche la Sede degli Alpini in stato di
inagibilita’ e pericolo! Ci sarebbe piaciuto, viceversa sapere, perché
l’Aduc non ha mai voluto supportare i tanti progetti che hanno visto la
luce sul territorio in continuità amministrativa, ad esempio la
riqualificazione del campo sportivo di Preturo oppure perché si è scelto
di non ripristinare le condizioni di sicurezza del muro di cinta del
Circolo di Cese Sant’Anna.
Non si è avuta traccia, peraltro, tra gli argomenti della nota
dell’ADUC, ma non ci stupisce, del capannone acquistato nel 2017 proprio
dall’amministrazione di Uso Civico di Preturo, utilizzato come rimessa
mezzi, per la modica cifra di oltre 140.000,00 euro oltre spese
accessorie che portano a 200.000€ il costo a carico della nostra
comunità a cui andrà aggiunta la cifra per la rimozione dell’amianto
presente in copertura, oggetto di analisi e denuncia della minoranza,
che si stima in decine di migliaia di euro e che l’attuale
amministrazione si è ben vista dal risolvere nonostante la vocazione
oramai residenziale della zona limitrofa. Come se non bastasse, dopo
soli 8 anni dall’acquisto, la maggioranza ha espresso la volontà di
voler rivendere il bene, come dichiarato in più occasioni. Come è chiaro
e semplice da immaginare, è pressoché utopistico pensare di poter
recuperare la somma inizialmente spesa, un ottimo risultato di
programmazione territoriale che descrive meglio di tutto l’assenza di
visione di chi oggi, dopo aver amministrato male e per anni un
territorio, oggi mistifica la realtà per nascondere la vergogna di
tenere ostaggio un patrimonio per visioni privatistiche della cosa
pubblica. È giunto il tempo che il territorio riprenda in mano le redini
del suo sviluppo, con una legittimazione che può derivare solo dal voto
popolare. Dopo 7 mesi di proroga irregolare, dopo due pronunce del
Tribunale dell’Aquila, che si rimettano in mano ai cittadini le chiavi
del territorio, per permettere di riprendere la regolare attività
dell’ADUC, secondo programmi chiari e senza sterili polemiche,
infruttuose per la comunità.