26 Luglio 2025 - 13:24:32

di Vanni Biordi

La situazione della Polizia Locale all’Aquila si fa sempre più nervosa, con i consiglieri comunali di opposizione Gianni Padovani ed Enrico Verini che hanno formalmente chiesto al TAR Abruzzo di valutare la nomina di un Commissario ad acta. La richiesta arriva a seguito di mesi di inerzia amministrativa successivi a una sentenza del Tribunale amministrativo regionale che, lo scorso 11 aprile, ha annullato la nomina della Comandante della Polizia Locale e l’intera microstruttura del settore.

È una situazione di stallo che dura da mesi

La sentenza di aprile ha creato un vuoto di potere e organizzativo all’interno del Corpo di Polizia Locale, lasciando la città senza una guida stabile e con una struttura interna azzerata. Padovani e Verini sottolineano come, nonostante la chiarezza del dispositivo giudiziario, l’Amministrazione comunale abbia finora risposto con «ricorsi temerari e chiacchiere», invece di procedere con soluzioni concrete e rapide.

Secondo i consiglieri, il Comune starebbe pensando a una selezione interna per un incarico temporaneo di massimo sei mesi, una soluzione considerata inefficace e precaria. L’opposizione insiste sulla necessità di bandire un concorso pubblico per dotare la città di un Comandante a tempo pieno e stabile, in grado di pianificare e agire sulla sicurezza urbana.

I punti critici sollevati dall’opposizione

Nonostante la sentenza dell’11 aprile abbia “fatto tabula rasa” della nomina e della microstruttura, l’Amministrazione non avrebbe ancora provveduto a ridisegnare la struttura organizzativa del Corpo, precondizione necessaria per qualsiasi procedura selettiva.

La proposta di una selezione interna viene definita «macchinosa e inopportuna», specialmente considerando che alcuni titoli richiesti potrebbero derivare da posizioni organizzative e specializzazioni legate alla microstruttura annullata dal giudice. I consiglieri sostengono che sarebbe stato sufficiente un incarico temporaneo in attesa di un concorso.

L’opposizione teme che la mancata riorganizzazione del Corpo possa comportare «conseguenze giuridiche tutte da valutare per gli atti nel frattempo compiuti», creando ulteriore incertezza.

La Polizia Locale vive in uno stato di precarietà da sette anni, con gravi ripercussioni sulla programmazione e gestione della sicurezza urbana. Viene citata, dai due consiglieri di opposizione, la «congestione sregolata del traffico veicolare, i numerosi incidenti, la carenza di educazione stradale e la problematica gestione di elementi urbani come attraversamenti pedonali, segnaletica e parcheggi».

La richiesta di un Commissario ad acta è un atto dovuto?

La richiesta al TAR di nominare un Commissario ad acta rappresenta l’apice del disappunto dell’opposizione. Un Commissario ad acta è una figura nominata dal giudice per adempiere a quanto stabilito da una sentenza, qualora l’amministrazione soccombente non provveda autonomamente.

«Le sentenze non vanno interpretate ma semplicemente applicate,» affermano Padovani e Verini, accusando l’Amministrazione di aver «dimenticato questo aspetto dirimente». La mossa è un chiaro segnale della volontà dell’opposizione di forzare la mano per sbloccare una situazione che, a loro dire, sta compromettendo gravemente la sicurezza e l’ordine pubblico in città.

In buona sostanza, adesso la palla passa ora al TAR Abruzzo, che dovrà valutare la richiesta dei consiglieri e decidere se intervenire per garantire l’applicazione delle sentenze e la riorganizzazione di un servizio essenziale per la comunità aquilana.