Agricoltura, bene l’Abruzzo per l’Istat ma no ai tagli della Regione
28 Luglio 2025 - 16:37:51
“L’agricoltura è un settore trainante e in crescita, come certificato
dall’Istat che pone l’Abruzzo al primo posto per crescita sia in termini
di produzione che di valore aggiunto, ma che ora rischia di frenare a
causa dei tagli della Regione oltre che degli effetti dei dazi”. Daniele
Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana lancia la sveglia
alla giunta regionale contro i tagli in calendario nel bilancio della
Regione Abruzzo e alla luce dell’ultimo report dell’Istat sull’andamento
dell’economia agricola 2024. Nel report pubblicato oggi, emerge che nel
sud il contributo più determinante è derivato da Abruzzo e Puglia. In
particolare, nel confronto regionale, l’incremento percentuale più
elevato della produzione agricola in volume è stato registrato in
Abruzzo (+9,7%), seguito da Emilia-Romagna (+6,1%), Valle d’Aosta
(+5,0%) e Lazio (+4,5%). Per quanto riguarda il valore aggiunto, gli
andamenti migliori si sono osservati in Abruzzo (+21,7%), Emilia-Romagna
(+15,0%), Valle d’Aosta (12,1%) e Umbria (+10,0%). “A fronte di questo
andamento positivo, la giunta regionale pensa di tagliare proprio in un
settore chiave. Vanno piuttosto pensate politiche di supporto a
un’ulteriore crescita, anche per parare i colpi degli effetti dei dazi,
che peseranno sull’export”, avverte Licheri, commentando i tagli al
settore agricolo contenuti nella bozza di bilancio della Regione
Abruzzo. Si va verso una scure da -1.254.455,84 euro al settore
agricolo, a cui si aggiungono tagli per -433.798,86 euro per le aree
protette, aree interne e parchi, come pubblicato anche oggi sul
quotidiano Il Centro. “Si continua a tagliare a settori strategici, per
la crescita sociale ed economica della regione, oltre all’agricoltura,
colpiti la cultura, il turismo, dopo i tagli agli stipendi con l’aumento
dell’addizionale Irpef: è la spia di una gestione fallimentare”,
aggiunge Licheri.
dall’Istat che pone l’Abruzzo al primo posto per crescita sia in termini
di produzione che di valore aggiunto, ma che ora rischia di frenare a
causa dei tagli della Regione oltre che degli effetti dei dazi”. Daniele
Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana lancia la sveglia
alla giunta regionale contro i tagli in calendario nel bilancio della
Regione Abruzzo e alla luce dell’ultimo report dell’Istat sull’andamento
dell’economia agricola 2024. Nel report pubblicato oggi, emerge che nel
sud il contributo più determinante è derivato da Abruzzo e Puglia. In
particolare, nel confronto regionale, l’incremento percentuale più
elevato della produzione agricola in volume è stato registrato in
Abruzzo (+9,7%), seguito da Emilia-Romagna (+6,1%), Valle d’Aosta
(+5,0%) e Lazio (+4,5%). Per quanto riguarda il valore aggiunto, gli
andamenti migliori si sono osservati in Abruzzo (+21,7%), Emilia-Romagna
(+15,0%), Valle d’Aosta (12,1%) e Umbria (+10,0%). “A fronte di questo
andamento positivo, la giunta regionale pensa di tagliare proprio in un
settore chiave. Vanno piuttosto pensate politiche di supporto a
un’ulteriore crescita, anche per parare i colpi degli effetti dei dazi,
che peseranno sull’export”, avverte Licheri, commentando i tagli al
settore agricolo contenuti nella bozza di bilancio della Regione
Abruzzo. Si va verso una scure da -1.254.455,84 euro al settore
agricolo, a cui si aggiungono tagli per -433.798,86 euro per le aree
protette, aree interne e parchi, come pubblicato anche oggi sul
quotidiano Il Centro. “Si continua a tagliare a settori strategici, per
la crescita sociale ed economica della regione, oltre all’agricoltura,
colpiti la cultura, il turismo, dopo i tagli agli stipendi con l’aumento
dell’addizionale Irpef: è la spia di una gestione fallimentare”,
aggiunge Licheri.