29 Luglio 2025 - 09:18:06
di Martina Colabianchi
Le crisi dello scenario economico abruzzese, provato anche dalle recenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea e i nuovi dazi americani, al centro del dibattito organizzato dal Partito Democratico e svoltosi nella Sala d’Ascanio del Consiglio regionale a Pescara.
Presenti i rappresentanti di sindacati, associazioni di categoria, associazioni industriali, quelle della filiera agricola e del commercio.
La nostra regione, infatti, secondo studi recenti di Bankitalia sugli effetti dei provvedimenti trumpiani, sarà una delle più colpite in Italia, in ragione del fatto che ben il 15,2% delle vendite delle nostre imprese si dirigono verso il mercato americano, e questo a fronte di una media Italia che supera invece di poco il 10%.
Le politiche commerciali aggressive degli USA – sottolineano dal Pd – si configurano come una nuova forma di tassazione indiretta, il cui impatto sarà fortemente avvertito da imprese, lavoratrici e lavoratori, in particolare nei settori dell’automotive, della meccanica, dell’alimentare e della farmaceutica, comparti nei quali la nostra regione ha un forte radicamento industriale e un’elevata propensione all’export.
«Siamo di fronte a uno snodo critico – così il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli che invita – serve responsabilità istituzionale. Occorre costruire un solido strumento permanente di confronto tra politica, parti sociali, rappresentanze datoriali e mondo delle imprese, specie alla luce dei provvedimenti americani, ma non solo quelli. Senza un dialogo strutturato e continuo, si rischia di compromettere capacità produttiva e livelli occupazionali, a fronte pure dei tagli che per risanare la sanità, stanno interessando settori che saranno penalizzati, pur non avendo avuto deficit, per questo chiediamo alla Regione di bloccare tagli draconiani che rischiano di compromettere attività e programmazione di altri ambiti vitali per la nostra economia. Il Partito Democratico giudica negativamente i dazi e l’immobilismo del governo Meloni. In attesa dei dettagli operativi ci riserviamo una valutazione puntuale in base agli effetti concreti per i singoli comparti, ma complessivamente l’accordo siglato tra USA e UE ci appare rinunciatario e molto penalizzante per l’Europa».
«Oltre al confronto sulle esportazioni e i dazi, è emersa la necessità di un nuovo approccio verso il mercato interno, oggi trascurato dalle politiche economiche del governo nazionale e regionale. In un tempo in cui la crisi della globalizzazione mette a rischio le filiere lunghe è necessario sostenere la produzione e i consumi interni».
«Ma purtroppo le destre al governo, sia a Roma che in Abruzzo, – prosegue Marinelli – mostrano inadeguatezza e immobilismo di fronte a queste sfide. Il Partito Democratico Abruzzo conferma il proprio impegno a rappresentare nelle istituzioni le istanze di imprese, lavoratori e lavoratrici, e a farsi promotore della costituzione di un tavolo regionale permanente che metta insieme tutte le forze sociali e produttive per rispondere con strumenti concreti all’impatto delle nuove politiche commerciali internazionali».