30 Luglio 2025 - 13:43:27

di Tommaso Cotellessa

Una carica di speranza ed entusiasmo quella portata a L’Aquila dai 2500 giovani che in questi giorni attraverseranno il capoluogo abruzzese nel loro cammino verso Roma dove vivranno Il Giubileo dei Giovani assieme a Papa Leone XIV.

Il programma dell’evento di portata mondiale culminerà nella veglia che si terrà a Tor Vergata nella notte del 2 agosto, proprio nel luogo in cui Giovanni Paolo Secondo volle organizzare il giubileo del 2000.

Moltissimi i giovani in cammino da tutto il mondo per prendere parte ad un evento carico di speranza e di spiritualità. Proprio questa mattina oltre 300 giovani provenienti dalle diocesi di Lecce, di Adria-Rovigo, di Verona, di Chiavari, e di Bologna hanno preso parte ad un pellegrinaggio verso l’Aquila.

Partiti dalla antica Cattedrale di San Massimo a Civita di Bagno i giovani, accompagnati dal servizio diocesano di Pastorale Giovanile sono arrivati alla Basilica di Collemaggio dove hanno trovato ad accoglierli l’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Antonio D’Angelo che ha presieduto un’Eucarestia con i pellegrini, animata dalla sezione giovanile del Coro diocesano San massimo.

L’Arcivescovo D’Angelo, accogliendo i giovani, ha sottolineato come il loro arrivo rappresenti «un segno di comunione e vitalità per il nostro territorio e per la nostra chiesa», ma al contempo ha evidenziato come la chiesa locale, grazie all’eredità di San Pietro Celestino con la Perdonanza, possa rappresentare un trampolino di rilancio per vita la vita dei tanti pellegrini accorsi, in un mutuo scambio di dono proprio nel segno della speranza e della misericordia.

I giovani carichi di entusiasmo hanno riempito la Basilica e nel pomeriggio invaderanno la città.

Abbiamo ascoltato la testimonianza di Pietro, giovane della parrocchia di Grignano Polesine della diocesi di Adria-Rovigo, il quale ha in questi giorni di pellegrinaggio sta assaporando una speranza nuova che guarda verso il futuro, un aiuto serio in un momento di grandi cambiamenti per la sua vita. «Dopo aver fatto a lungo l’animatore – ci dice Pietro – sto cercando degli spunti da poter ricevere in questa esperienza, in questo giubileo».

Significativo in questo senso è stato il passaggio per questa terra, «un luogo che dal punto di vista geografico è veramente stupendo, ma soprattutto ciò che colpisce maggiormente è l’accoglienza delle persone. Siamo in una parrocchia vicino all’Aquila e siamo stati veramente accolti in un modo super caloroso. Ci è stato dato tutto, quindi questo forse è l’esempio più bello di pellegrinaggio e di accoglienza di un pellegrino Certamente, poche terre più di questa possono rappresentare il concetto di speranza, dopo tutto quello che hanno dovuto passare».

Ma i doni del Giubileo alla città dell’Aquila non finiscono qui, la città di celestino V si è infatti mostrata all’altezza delle aspettative oltre mille sono i giovani che in questi giorni hanno trovato ospitalità nelle varie realtà ecclesiali della diocesi.

I gruppi più nutriti sono quelli ospitati dalle famiglie del Cammino Neo-catecumenale dell’Aquila, le quali hanno aperto le loro case ai pellegrini, ma tanti sono stati ospitati anche nelle varie parrocchie come ad esempio a Pizzoli e Barete

Un movimento mondiale dunque che tocca anche il capoluogo abruzzese con l’auspicio che la speranza portata dai giovani pellegrini impregni il territorio e porti frutto.