PROGETTO ARCA: GRANDE SUCCESSO LABORATORIO DANZA A SCOPPITO DEL TURCO DEHMEN

31 Luglio 2025 - 16:22:49

Con il grande successo del laboratorio di danza a Scoppito del
coreografo e drammaturgo turco Bedirhan Dehmen e con l’avvio del nuovo
laboratorio di argilla e ceramica, a Fossa fino al 3 agosto, della
musicista e scultrice Yvonne Ekman, di origine anglo-svedese, è entrato
nel vivo il progetto Arca (Arte Rigenerazioni Comunità Abitare).

Una iniziativa che con l’obiettivo di aprire porte di accesso alla parte
creativa di sé e creare sul territorio aquilano un tessuto connettivo
basato sull’arte, vedrà protagonisti 14 artisti da più Paesi del mondo
fino al 1 dicembre , in 11 comuni del cratere sismico 2009 come
Barisciano, comune capofila, le citate Fossa e Scoppito, ed ancora
Acciano, Fontecchio, Ocre, Poggio Picenze, Sant’Eusanio Forconese, Tione
Degli Abruzzi, Tornimparte e Villa Sant’Angelo.

Il tutto con attività specifiche per ciascuna comunità, coinvolgendo
abitanti, associazioni e istituzioni culturali, attraverso incontri,
laboratori, attività formative e performative, mostre ed eventi di
presentazione e restituzione. Con iniziative a cura anche di prestigiose
istituzioni partner come il Teatro stabile d’Abruzzo, il Munda, Il Maxxi
L’Aquila e l’Università dell’Aquila.

Yvonne Ekman si è presentata al Comune di Fossa al fianco della
direttrice artistica Silvia Di Gregorio, del vice sindaco di Fossa
Giovanna Colagrande, della delegata USRC Piera Pitassi e del coreografo
Bedirhan Dehmen.

Nata a Ginevra e diplomata a Londra, al Royal college of music, è stata
concertista e titolare di una cattedra di violino presso il
Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Dall’inizio degli anni Sessanta
ha iniziato ad occuparsi anche di scultura e di ceramica elaborando le
caratteristiche plastiche dell’argilla. Negli ultimi anni ha sviluppato
un interesse per la land art creando alcune installazioni e ha
partecipato a numerose collettive tenendo varie personali in Italia e
all’estero.

“L’Abruzzo già lo conoscevo un po’ – ha detto Yvonne Ekman -. ma qui a
Fossa sono rimasta innanzitutto colpita dall’ordine, dalla cura del
villaggio post-sismico con i suoi tanti piccoli giardini domestici,
davanti queste piccole case. E ho già trovato non a caso tanta
gentilezza e buona accoglienza”.

Entrando nel merito del laboratorio, che ha fatto il pieno di
iscrizioni, e che si svolge proprio dentro uno dei map post-sismici, ha
aggiunto Ekman: “Ci sono tante maniere per fare la ceramica a mano,
oltre al tornio: da una palla di argilla possiamo fare tanti oggetti, ed
è una sapienza, una abilità millenaria. Introdurrò alla tecnica del
basso rilievo e del colombino. E ancora saranno realizzate sculture
dando briglia sciolta alla creatività che è in ciascuno di noi.
Purtroppo non credo che avremo il tempo per smaltare con i colori, ma
questa argilla ha già un suo bellissimo colore. Quello che più conta è
però far comprender che non si vive senza arte, senza creare, senza
cercare e apprezzare le cose belle, e in questo risiede la capacità di
provare gioia”.

L’incontro di Fossa è stata l’occasione per salutare, ma sarà solo un
arrivederci, Bedirhan Dehmen, che ha appena concluso il suo laboratorio
di danza sulla terrazza centropolifuzionale di Collettara di Scoppito ed
ora tornerà nella sua Istanbul, dove è anche sociologo e docente
universitario, per lavorare al suo nuovo spettacolo teatrale solista,
intitolato Zühre, che significa “Stella del mattino”.

“Ho trascorso un periodo davvero speciale qui a Scoppito, ho condotto
ben tre workshop, lavorando con bambini e ragazzi. Anche se i processi
creativi sono stati brevi, sono stati significativi, le collaborazioni
profonde e stimolanti, e i risultati che abbiamo ottenuto in così poco
tempo mi hanno dato grande soddisfazione sia artistica che personale.
L’Abruzzo mi sta a cuore, geograficamente, culturalmente e socialmente.
Mi piacerebbe continuare questo percorso e costruire sulle basi che
abbiamo gettato qui. Ho un’idea che potrebbe concretizzarsi l’anno
prossimo”.

Conclude Bedirhan Dehmen, intervenendo sul senso profondo del progetto
Arca: “nella vita attraversiamo molte esperienze, innumerevoli incontri.
Di alcuni ne siamo consapevoli, altri li portiamo consapevolmente con
noi, altri ancora rimangono fuori dalla nostra portata, al di là della
nostra comprensione cosciente. Osserviamo costantemente, sia noi stessi
che il mondo che ci circonda. Assistiamo a cose, siamo esposti a
situazioni, e nasce il bisogno di reagire a tutto questo. Per quanto
riguarda dunque l’aspetto comunitario dell’arte, apprezzo la possibilità
di toccare le persone, di entrare in contatto con loro, di trovarmi in
uno spazio di presenza condivisa, e di evocare in loro determinate
sensazioni, sentimenti e, in misura minore, pensieri attraverso il mio
lavoro. Questo tipo di risonanza è per me profondamente importante. In
secondo luogo, credo che ogni individuo abbia un potenziale creativo
dentro di sé e mi sta molto a cuore coltivarlo. Mi ha aiutato
immensamente e ha trasformato la mia vita”.

Il progetto, con l’ ideazione e la direzione artistica di Silvia di
Gregorio, è sostenuto dalla Bcc e ha il patrocinio dell’Ufficio speciale
per la ricostruzione del cratere (Usrc), finanziato dal Programma
Restart Priorità C. Partner sono oltre agli 11 Comuni, al Teatro stabile
d’Abruzzo, al Munda, al Maxxi L’ Aquila, e all’Università dell’Aquila,
anche The Current – center for contemporany art, associazione con sede
nel Vermont negli Stati Uniti, la cooperativa AppStartOnlus e la
Comunità 24 Luglio OdV.

Prossimo appuntamento di Arca sarà lunedì 4 agosto a Casentino, alle
18.30 in via Sebastiano di Cola, presso i giardini comunali, per un
incontro a cura del Munda finalizzato a divulgare la conoscenza di
alcune opere d’arte di Sebastiano di Cola da Casentino, custodite nel
museo aquilano, ricollegandole al territorio di provenienza, anche in
quanto depositarie di memorie collettive ed individuali. Saranno
presenti il sindaco di Sant’Eusanio Forconese, Deborah Visconti, il
titolare Usrc Raffaello Fico, la storica dell’arte del Munda Federica
Antonini, lo storico dell’arte Elpidio Valeri e Innocenzo Cacchio,
presidente dell’associazione Casuentum onlus.

A seguire, mercoledì 6 agosto alle 18 a Fossa, nella sala consiliare di
via Roma 47, sempre a cura del Munda, l’ archeologa Ilaria Trafficante
sarà protagonista dell’incontro dal titolo “Il culto della dea Feronia
da Aveia (Fossa) ad Amiternum”, e con l’occasione verranno esposti anche
i manufatti realizzati nel laboratorio con Yvonne Ekman.