01 Agosto 2025 - 18:37:16
di Martina Colabianchi
«Dopo quasi sette anni di governo della destra, la Regione Abruzzo si trova ancora una volta a fronteggiare una grave situazione di disservizi e di emergenza finanziaria. Nelle audizioni della I Commissione Bilancio sono stati confermati tutti i tagli su sanità e comparti strategici, che stanno mettendo in ginocchio il sistema Abruzzo. L’Ente regionale ormai naviga – meglio sarebbe dire naufraga – a vista e a farne le spese sono i cittadini e le cittadine abruzzesi. Ora serve un cambio di rotta sull’utilizzo delle risorse pubbliche per tornare sul binario di una corretta e proficua programmazione».
A sostenerlo oggi in conferenza stampa i consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo, la coalizione di opposizione composta da Pd, Abruzzo Insieme, M5S, AVS, Azione e Riformisti, con il capogruppo Luciano D’Amico.
Il documento ha già ottenuto il parere favorevole della maggioranza, espresso in seduta congiunta, rispettivamente dalla seconda, terza, quarta e quinta commissione.
I lavori sono proseguiti con la seduta della prima commissione bilancio, cui spetterà il parere di merito, che dovrebbe arrivare durante la seduta convocata martedì 5 agosto, prima dell’inizio del Consiglio regionale.
I tagli previsti dal documento, nello specifico, riguardano cultura (2,5 milioni), agricoltura (oltre 6 milioni), tutela dell’ambiente (oltre 1 milione), lavoro e formazione professionale (oltre 2,5 milioni), servizi istituzionali e generali di gestione (oltre 23 milioni), trasporti (oltre 2 milioni) e istruzione, diritto allo studio e politiche giovanili (circa 4 milioni).
Il valore complessivo dei tagli, su cui i consiglieri di opposizione tengono battaglia, è di 46 milioni di euro.
«Il Sistema sanitario regionale – spiega il leader dell’opposizione Luciano D’Amico – presenta disavanzi di gestione in costante crescita: 68 milioni nel 2023; 113 milioni nel 2024 e una previsione di 128 milioni per il 2025. Il Ministero della Salute ha più volte evidenziato come l’Abruzzo sia l’unica Regione in piano di rientro a registrare, dal 2022, un peggioramento significativo e preoccupante nei conti della sanità. Dopo aver costantemente migliorato i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e risanato i conti nel periodo 2014-2018 con il governo di centro-sinistra, il Sistema sanitario regionale ha iniziato a peggiorare in modo rilevante e continuo a partire dal 2019, con la sola eccezione del 2021. Questa è la vera peculiarità del sistema sanitario abruzzese: con l’insediamento del governo di destra si è verificata una radicale inversione di tendenza, con disavanzi annuali crescenti e un peggioramento dei LEA».
«Per coprire questi disavanzi, la Regione ha aumentato la pressione fiscale: l’aliquota IRAP è al massimo consentito, e anche le aliquote IRPEF sono praticamente al limite. Il primo scaglione ha una residua capienza dello 0,06%, il secondo è quasi saturo, e il terzo è già al massimo. La situazione è così grave che si prospetta il ricorso alle cosiddette super-aliquote, con un ulteriore aumento della tassazione – prosegue la nota -. La voragine nei conti della sanità ha comportato, oltre all’aumento delle tasse, anche un taglio di 157 milioni alla sanità pubblica. Tra le voci più rilevanti: 11 milioni in meno per le indennità accessorie del personale delle ASL, ovvero una decurtazione diretta nella busta paga di OSS, infermieri e amministrativi, e oltre 8 milioni in meno per i servizi di medicina generale, pediatri e 118».
«In questo contesto emergenziale, a oggi, la maggioranza di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, non ha presentato alcuna proposta concreta per un piano strategico di rientro dalla grave situazione di squilibrio economico-finanziario del sistema sanitario regionale. Si continua invece a procedere con annunci altisonanti, come i cosiddetti “Piani di rientro”, tanto enfatizzati quanto disattesi nella loro attuazione concreta. Il tanto decantato “Modello Abruzzo” mostra sempre più chiaramente tutte le sue miserie e le sue inconsistenze».
«A peggiorare ulteriormente la situazione, il governo regionale continua a fare affidamento su ipotetiche e future maggiori entrate: come dire giochiamo tutti a Monopoli, mentre i tagli sono reali e concreti nel qui e ora», prosegue D’Amico.
Il riferimento è al fatto che la maggioranza, dal canto suo, si dice pienamente tranquilla rispetto alla manovra finanziaria, rassicurando sul fatto che molti dei fondi che si andranno a decurtare potranno, in futuro, essere reintegrati.
«Nel frattempo, – continua il leader del Patto per l’Abruzzo – si procede con assegnazioni di fondi nella più totale opacità, senza rendere noti i criteri, le esigenze o i risultati conseguiti. Un esempio emblematico riguarda i cosiddetti Grandi Eventi, finanziati generosamente con assegnazioni dirette, pensiamo per esempio alla Notte dei Serpenti, il Festival Dannunziano, estivo e invernale, Cartoon on the Bay, il Ritiro del Napoli Calcio. Per nessuno di questi eventi è stato prodotto un solo dato che dimostri la convenienza degli investimenti effettuati. Da ultimo, a peggiorare il quadro di assoluta mancanza di governo della Regione, continuano i finanziamenti della “mancia”, con riattribuzioni a nuove associazioni dando priorità alla cura del collegio elettorale del singolo consigliere regionale a discapito delle esigenze, sempre più urgenti e disattese, della Comunità regionale», conclude.