Fisco, la nota di Testa (Fdi) su diritti reali immobili

06 Agosto 2025 - 15:57:40

“È stata approvata, nell’ambito della legge di conversione del DL Fisco
n. 84/2025, una norma interpretativa che chiarisce in modo definitivo il
trattamento fiscale da applicare alla concessione o costituzione di
diritti reali di godimento su immobili (come usufrutto, uso, abitazione,
superficie, enfiteusi e servitù), con efficacia retroattiva a partire
dal 1° gennaio 2024. Un chiarimento necessario per evitare situazioni
paradossali e profondamente ingiuste, in cui, a causa di
un’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate (interpello n. 133/2025),
si finiva per tassare più pesantemente chi cedeva un immobile separando
usufrutto e nuda proprietà, rispetto a chi vendeva direttamente la piena
proprietà”. Lo dichiara il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia,
segretario in commissione Finanze, Guerino Testa. “Una disparità ancora
più grave perché, in tutti i casi, la separazione di usufrutto e nuda
proprietà veniva richiesta espressamente dall’acquirente, per esigenze
familiari o previdenziali, mentre le conseguenze fiscali finivano per
ricadere esclusivamente sul venditore, spesso inconsapevole. La norma
approvata chiarisce che il reddito derivante dalla costituzione di
diritti reali su immobili è da considerare reddito diverso solo quando
il venditore mantiene un diritto reale residuo sul bene. Al contrario,
se il venditore si spoglia integralmente e contestualmente di ogni
diritto, anche se in più atti, l’operazione va trattata come una
plusvalenza immobiliare, soggetta al relativo regime fiscale. Con questa
norma abbiamo voluto evitare che migliaia di cittadini fossero
penalizzati per aver semplicemente accolto la forma contrattuale
preferita dall’acquirente. Non è accettabile che lo Stato attribuisca un
onere fiscale aggiuntivo a chi non ha fatto altro che assecondare
richieste legittime di chi compra. L’intervento ha effetto retroattivo,
salvaguardando anche le operazioni già perfezionate nel 2024 e
prevenendo una mole di contenziosi tributari. È una vittoria di buon
senso e di equità fiscale che protegge i cittadini da interpretazioni
distorte della norma e riafferma un principio essenziale: la tassazione
deve essere giusta, proporzionata e comprensibile. Voglio ringraziare il
presidente Osnato e il vice ministro Leo per aver avuto la sensibilità
di patrocinare questa richiesta”, conclude Testa.