Gruppo Consiliare "Abruzzo Insieme" su Aral e Arap
07 Agosto 2025 - 11:47:45
il futuro assetto della Regione Abruzzo: l’assestamento di bilancio, la
riforma dell’ARAP e la trasformazione dei Centri per l’Impiego in ARAL.
Tutti e tre i testi sono stati approvati con i soli voti della
maggioranza, a conferma della totale chiusura al confronto democratico e
della progressiva deriva autoritaria della giunta Marsilio.
Con l’assestamento di bilancio si è certificata la paralisi
amministrativa della Regione. La totale assenza di programmazione e il
disastroso stato dei conti nella sanità hanno generato un disavanzo mai
visto prima, costringendo la Giunta a svuotare i fondi di previsione di
tutti i dipartimenti – agricoltura, cultura, infrastrutture, parchi,
turismo – bloccando di fatto ogni attività amministrativa e impedendo
l’erogazione delle risorse, in alcuni casi già promesse, ai Comuni e
agli enti culturali e sportivi. Tra questi, il Teatro Marrucino e la
Coppa Interamnia, rifinanziati solo parzialmente nella manovra di
assestamento.
Il quadro della sanità abruzzese è drammatico: il deficit strutturale,
mai affrontato in modo serio, ha già raggiunto 65 milioni di euro nei
primi sei mesi del 2025, con una proiezione annua di oltre 130 milioni
di euro. Le liste d’attesa superano, in alcuni casi, i 730 giorni, la
mobilità passiva continua a crescere, e i Livelli Essenziali di
Assistenza (LEA) restano ampiamente al di sotto degli standard minimi
previsti. Nonostante ciò, i Direttori Generali delle ASL – principali
responsabili del disastro economico e gestionale – restano, fatta
eccezione per quelli sostituiti per ragioni non legate ai risultati
raggiunti, saldamente al loro posto, senza alcun segnale di cambiamento.
Sul fronte industriale, la riforma dell’ARAP e la prevista fusione con
il Consorzio Industriale di Pescara-Chieti mettono insieme due enti
fortemente indebitati, con un disavanzo complessivo superiore ai 50
milioni di euro, a fronte di capitali sociali minimi e del tutto
insufficienti. Si tratta di un’operazione priva di qualunque
sostenibilità economica, affidata ancora una volta agli stessi dirigenti
che hanno condotto le società in questa situazione. Dirigenti che, nel
tempo, hanno tollerato – o addirittura favorito – un sistema retributivo
disomogeneo e ingiusto, con stipendi e contratti diversi da una
provincia all’altra: un vero e proprio “federalismo retributivo”
inaccettabile.
Per quanto riguarda l’ARAL, la sua trasformazione in Agenzia Regionale
Abruzzo Lavoro si riduce, di fatto, a un semplice cambio di nome, senza
alcuna visione strategica né reale riforma. Solo grazie al lavoro della
minoranza è stata approvata una norma di salvaguardia che consente ai
lavoratori regionali di scegliere se rimanere nel ruolo regionale o
transitare nella nuova agenzia, tutelando così i loro diritti.
Tutti e tre i provvedimenti sono stati approvati senza alcun contributo
dell’opposizione. Solo un emendamento – proposto dal Patto per l’Abruzzo
– è stato accolto: il finanziamento di 500.000 euro per Gaza, insieme ad
alcune modifiche che introducono maggiori garanzie per i lavoratori
dell’ARAL.
Dopo oltre sei anni di governo Marsilio, l’Abruzzo si ritrova con una
giunta che ha prodotto il più clamoroso fallimento politico e
amministrativo della storia regionale. Un esecutivo che non esercita
alcun controllo reale sui centri decisionali, dove Direttori Generali
delle ASL, commissari, presidenti e dirigenti delle società partecipate
– da ARAP ad ARAL – continuano a operare senza vincoli di responsabilità
politica o istituzionale.
Un governo senza guida, senza visione, senza coraggio.