12 Agosto 2025 - 18:19:05
di Martina Colabianchi
Il tema della parità di genere torna ad accendere il dibattito politico nel Comune di Scoppito, a L’Aquila, dove le consigliere Silvana Pawlik, Alessandra Petracca, Francesca Rossilli, Francesca Russo, Valentina Raparelli e Pamela Soncini tornano all’attacco della Giunta Lombardi.
«Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della risposta all’interrogazione parlamentare, appare chiaro come il sindaco cerchi in ogni modo di giustificare il mancato adeguamento, pur di non modificare l’equilibrio consolidato all’interno del suo Esecutivo. Sorge spontanea una domanda: forse la paura di dover modificare lo status quo porrebbe a serio rischio il suo “continuum” amministrativo?», scrivono in una nota.
«Il sindaco, più volte sollecitato dalla Prefettura al rispetto della normativa, ha presentato spiegazioni prive di fondamento. La stessa risposta all’interrogazione parlamentare riporta come il Prefetto dell’Aquila abbia svolto un’opera di sensibilizzazione e responsabilizzazione, richiamando esplicitamente all’osservanza della normativa sulla parità di genere e alla natura di garanzia normativa della quota di genere, considerata “ineludibile parametro di legittimità”».
«Da ultimo, il Dott. Lombardi ha invocato a propria difesa l’articolo 46 dello Statuto Comunale, sostenendo che lo stesso non preveda la nomina di assessori esterni, e che “gli assessori sono nominati, di regola, tra i consiglieri”. Tuttavia, a fronte di un nuovo richiamo del prefetto, il sindaco ha nuovamente giustificato l’inadempienza con la presunta pendenza dei lavori di modifica dello Statuto Comunale, dichiarando che il 28 dicembre 2023 è stata nominata la Commissione apposita».
«Peccato che da allora sia trascorso un anno e mezzo senza che la Commissione sia mai stata convocata, e che oggi risulti decaduta. Il Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale è chiaro: l’art. 16 prevede che “la seduta per l’insediamento delle commissioni deve tenersi entro quindici giorni dalla data della relativa costituzione”, a cura del sindaco o del presidente. È dunque evidente come il sindaco e la sua maggioranza non abbiano piena contezza delle norme che regolano l’Ente che amministrano, continuando a fornire ai cittadini e alle Istituzioni Superiori giustificazioni inconsistenti, quando non vere e proprie chimere».
«Il rispetto della legge e delle pari opportunità non è una questione di comodo, né una variabile subordinata agli equilibri politici interni – concludono le consigliere di opposizione -. È un dovere inderogabile di chi amministra la cosa pubblica. A Scoppito serve un’amministrazione che sappia anteporre la legalità e il rispetto delle regole agli interessi di bottega. Perché una comunità che non garantisce parità e trasparenza rischia di restare ostaggio di chi governa per sé stesso e non per il bene comune del proprio territorio».