12 Agosto 2025 - 11:28:40

di Redazione

Tre ambienti dipinti con pavimenti decorati a mosaico e una tomba di un neonato sono stato restituiti dalla prima campagna di scavo nel parco archeologico di Amiternum, promossa dal Museo Nazionale d’Abruzzo (Munda).

Il ritrovamento è stato possibile grazie alle ricerche archeologiche compiute da Fabio Paglia, funzionario archeologo del Munda e da Alessandro Delfino, archeologo del museo, finanziate con un fondo messo a disposizione dalla Direzione generale musei del Ministero della Cultura.

Nello specifico, sono stati due gli scavi stratigrafici, condotti nei pressi dell’anfiteatro dell’antica città romana e della cosiddetta “domus a peristilio” e sono attualmente in corso le attività di documentazione e rilievo, lavaggio, siglatura e precatalogazione dei reperti.

Nelle vicinanze della “domus a peristilio” sono stati rinvenuti tre ambienti, due dei quali con tracce di intonaco dipinto sulle pareti e con un piano pavimentale decorato da un mosaico a tessere bianche e nere, mentre nello scavo condotto nello spazio tra l’Anfiteatro e la domus sono stati scoperti i muri di fondazione dei due edifici ed è stata recuperata una tomba costituita da un coppo di tegola che copriva i resti scheletrici di un neonato.

I dati conseguiti consentono di stabilire che la costruzione della domus ebbe luogo in un
momento antecedente a quello dell’anfiteatro.

«L’impegno del Museo nel prendersi cura del Parco archeologico di Amiternum effettuando una costante attività di manutenzione, rimane doveroso e costante, dopo la sua acquisizione nel mese di agosto 2024. I dati acquisiti ci permettono di comprendere meglio la cronologia, i rapporti e le dinamiche tra i due monumenti e ci confortano sul fatto che altre future campagne di scavo consentano di avere un quadro completo dei monumenti, estendendo gli scavi e offrendo ai visitatori del Parco Archeologico la possibilità di visionare quanto scoperto», ha detto Federica Zalabra, direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo.

«Uno scavo così piccolo ha già dato grandi raggiungimenti – ha proseguito – Questo ci fa capire che in futuro potremo fare grandi cose, se avremo a disposizione nuovi finanziamenti, per conoscere quello che di Amiternum non conosciamo. Quello che ci sta a cuore è comunicare al pubblico ciò che troviamo man mano che lo troviamo».

Il 2026, anno dell’Aquila Capitale italiana della Cultura, si aprirà, inoltre, con il grande intervento di restauro dell’anfiteatro «per fare in modo – ha sottolineato la Zalabra – che torni ad essere completamente visitabile e utilizzabile per eventi così come oggi non è».

«Il sito è molto interessante e promettente e c’è molto da scavare – ha commentato Paglia – Abbiamo quindi aperto due saggi che riguardano il muro orientale della domus a peristilio e anche lo spazio compreso tra la domus e l’anfiteatro dell’antica città romana. I risultati sono molto promettenti, perché nel primo saggio abbiamo trovato due ambienti posti accanto alla domus peristilio che sono risultati decorati da un piano pavimentale in mosaico a tessere bianche e nere. Anche l’altro saggio ha dato risultati interessanti, in quanto abbiamo trovato una piccola tomba di un neonato con resti scheletrici. Abbiamo inoltre indagato le fondazioni dei due edifici per capire i rapporti reciproci. La domus a peristilio risulta essere molto antecedente rispetto all’anfiteatro e, a questo punto ci auguriamo, in futuro, di ottenere ulteriori finanziamenti per poter estendere le ricerche e per poter rendere fruibili i risultati conseguiti alla comunità».

«C’è ancora molto da sapere – ha aggiunto l’archeologo – Gli scavi sono ancora in una fase iniziale, anche se negli ultimi anni è stato delimitato il perimetro della città. Siamo ora in una fase preliminare, perché anche sull’anfiteatro non esistono studi completi. Cominciamo, tuttavia, ora ad aprire uno spiraglio perché poter stabilire la relazione tra anfiteatro e domus consente di poter conoscere il sito».

LE APERTURE DI AMITERNUM, MUNDA E CASTELLO A FERRAGOSTO

Il 15 agosto il Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila rimarrà aperto al pubblico con gli orari di apertura e le modalità di fruizione consueti.

Sarà possibile visitare la sede di Borgo Rivera del Museo Nazionale d’Abruzzo e il bastione est del Castello
cinquecentesco con l’allestimento dello scheletro fossile del mammut, aperti al pubblico con i seguenti orari: sede di Borgo Rivera dalle ore 8.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle ore 19; bastione est del Castello dalle ore 9 alle 19, con ultimo ingresso alle ore 18.30.
Biglietti
Intero: 7 €
Ridotto: 2 € (dai 18 ai 25 anni, fino al giorno del compimento del 25esimo anno)
Ingresso gratuito per bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni e in tutti i casi previsti dal Ministero della Cultura a
questo link:
https://www.cultura.gov.it/agevolazioni

Prenotazione obbligatoria per gruppi costituiti da più di 20 persone all’indirizzo e-mail mn-abr.urp@cultura.gov.it Il biglietto è unico e valido per la visita nella stessa giornata delle due sedi museali e può essere acquistato direttamente in biglietteria oppure sul portale dei Musei italiani al link www.museiitaliani.it o sull’app Musei Italiani.

È possibile visitare, con biglietto gratuito distinto, il Parco archeologico di Amiternum: Anfiteatro, dalle ore 8.30 alle 19.30 e Teatro, dalle ore 8.30 alle 13.30. Il MuNDA rimarrà aperto anche il 16 e 17 agosto con gli stessi orari, che si riepilogano:

  • sede di Borgo Rivera dalle ore 8.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle ore 19;
  • bastione est del Castello dalle ore 9 alle 19, con ultimo ingresso alle ore 18.30.
  • Parco archeologico di Amiternum: Anfiteatro, dalle ore 8.30 alle 19.30 e Teatro, dalle ore 8.30 alle 13.30. Si precisa che quella del 15 agosto non è apertura gratuita.