14 Agosto 2025 - 16:36:07

di Redazione

«In più di 6 anni di governo Marsilio la consistenza e il peso dell’artigianato in Abruzzo si sono ridotti in modo molto imponente dicono i dati di Movimprese: al 30 giugno 2019 le imprese erano 29.758 e rappresentavano il 20% del totale mentre al 30 giugno 2025 sono diventate 26.931 cioè il 18,7% del totale, realizzando una perdita del 9,5%, e cioè meno 2.827 imprese e meno 6.500 occupati.E’ come se dopo 6 anni di destra una realtà pari alla ex SEVEL sia stata cancellata, venuta meno, polverizzata da inerzia e strategie inefficaci. Anche perché l’Italia nello stesso periodo ha realizzato una perdita del 4,1%. Quindi la nostra Regione ha conseguito un dato peggiore dell’Italia pari al 130%, tanto brutto da farci finire al penultimo posto delle Regioni italiane».

Lo denuncia il segretario regionale del PD Daniele Marinelli.

«La Giunta Regionale con la recente manovra di bilancio, come abbiamo ampiamente denunciato, oltre ai 157 milioni al settore sanitario ha tolto ulteriori 46 milioni a tutti gli altri settori tra cui 362.000 alle attività produttive che già avevano una dotazione finanziaria molto prossima allo zero – rimarca Marinelli – . Fa specie perciò leggere le dichiarazioni dell’assessore Magnacca di qualche giorno fa che magnificano le peculiarità dell’artigianato e tutte le attività che si vogliono mettere in campo per rilanciare questo settore, senza inquadrare questo stato di fatto, come se non esistesse. E’ vero che l’Artigianato rimane un comparto molto importante della nostra economia regionale visto che a tutt’oggi conta ben 26.931 imprese cioè il 18,7% del totale e più di 60.000 addetti e cioè oltre il 12% di tutti gli occupati ma, purtroppo la cruda realtà è molto diversa. Davvero un bruttissimo risultato per l’Abruzzo. Giusto per sottolineare chi chiude questa brutta classifica, all’ultimo posto ci sono Le Marche con meno 13,8%, guarda caso guidate dalla stessa maggioranza di centrodestra. Se andiamo poi ad esaminare quali sono i settori che hanno sofferto di più in questi 6 anni, al primo posto troviamo le attività di trasporto merci con meno 25% seguito dal settore alloggio e ristorazione con meno 22%, poi le attività manifatturiere con meno16%, le attività di riparazione dei veicoli con meno13%.».

« E da questa brutta classifica non si è salvato nemmeno il settore più importante dell’Artigianato, quello delle costruzioni (con le sue 9.500 imprese vale il 35% di tutto il comparto) che ha realizzato, nel periodo indicato, un secco meno 7% e meno 700 aziende. Sono dati drammatici che denotano ancora una volta come il grande malato d’Abruzzo sia l’artigianato, settore di cui peraltro la Regione ha competenze esclusive, non serve paventare generiche azioni o attività o suscitare anche nobili richiami alle tradizioni più nobili e profonde di questo settore intrinsecamente e profondamente legato alle migliori tradizioni e alla storia artistica e culturale del nostro paese e della nostra regione. Non solo, dai numeri emerge che la Giunta di centrodestra ha fallito. Ma il suo fallimento è ancora più grave perché  in questi anni si è disinteressata di questo settore come ha fatto con altri importanti ambiti dell’economia, pensiamo al commercio o all’automotive, o come ha fatto con la sanità, dicendo sempre bugie e sbandierando risultati inesistenti. L’Assessore Magnacca annuncia una profonda rivisitazione e riforma della Legge Regionale per l’Artigianato. Ci preme ricordare e sottolineare che quando fu varata l’attuale legge, la n. 23 del 2009, governava Chiodi, ma il PD approvò quel provvedimento proprio perché, nel merito conteneva misure e risorse utili a questa importante categoria. Naturalmente all’epoca ci fu un processo in cui l’opposizione fu coinvolta. Saremo disponibili anche in questa occasione a discutere e a confrontarci, cosa che stiamo già facendo con le categorie interessate, ma valuteremo le nostre scelte in base al comportamento della maggioranza che finora non ha dimostrato spirito inclusivo», conclude.