14 Agosto 2025 - 12:47:17
di Martina Colabianchi
L’Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali della Polizia Municipale ha inviato formale diffida al presidente di Regione Marco Marsilio e al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
Il motivo è da ricercarsi nell’ormai annoso caos che investe la polizia locale della città dell’Aquila, priva di un Comandante legittimo dall’ottobre del 2017. Da quel momento, come ricorda l’associazione, si sono succeduti al vertice della Polizia locale dirigenti amministrativi le cui nomine sono state censurate da ben sei pronunciamenti della giustizia amministrativa, quattro del Tar Abruzzo e due del Consiglio di Stato.
A questo, si aggiunge la modifica della Regione Abruzzo alla legge regionale sulla Polizia Locale con un emendamento approvato ed inserito nella legge regionale sull’assestamento al Bilancio di previsione 2025-2027. L’emendamento, definito dall’associazione «una corsa contro il tempo per ragioni che offendono la dignità e la professionalità della Polizia Locale», prevede che in caso di vacanza del posto di Comandante e in assenza nel Corpo di figure in possesso della qualifica dirigenziale, il Comune può conferire l’incarico di Comandante ad un altro dirigente comunale, anche ad interim, o ad altro Comandante di altra amministrazione con l’istituto dello scavalco condiviso.
Per l’Associazione, che non usa giri di parole, si tratterebbe di una norma predisposta ad hoc per il solo Comune dell’Aquila.
Già lo scorso anno il Tar aveva nominato il Prefetto Commissario ad acta per la nomina del Comandante, ma il sindaco aveva evitato la nomina prefettizia ricorrendo all’utilizzo in scavalco condiviso di un Comandante di un comune marchigiano che però, a sua volta, era stato assunto con l’istituto previsto dall’art.110 tuel.
Da ciò era disceso l’ennesimo ricorso e l’ennesima bocciatura della nomina, nonché degli atti adottati dal nuovo Comandante.
A seguito di tale sentenza, ed in attesa di attivare la procedura corretta per la nomina del Comandante, il Comune ha deciso di procedere ad una selezione interna per la scelta di un Comandante provvisorio.
Ma anche questa scelta ha subìto le censure del Tar Abruzzo che ha diffidato il sindaco alla nomina del Comandante entro 30 giorni, decorsi i quali di nuovo il Prefetto, nominato commissario ad acta, avrebbe dovuto procedere alla nomina.
Ma proprio mentre stavano per decorrere i 30 giorni concessi al sindaco, sottolinea l’associazione, «è arrivata la sponda del Consiglio regionale» che va a modificare la legge regionale secondo cui il ruolo di Comandante può essere affidato solo a coloro che siano interni alla Polizia municipale. Una legge che il sindaco Pierluigi Biondi aveva definito «inadeguata, oltre che mortificante dell’autonomia degli enti locali», che andrebbe contro «il principio della trasparenza e dell’anticorruzione che prevede che i dirigenti debbano ruotare. Come si fa a ruotare uno che fa il Comandante della Polizia Locale?».
Da qui, l’intervento dell’associazione di categoria, che taccia come «giuridicamente infondate» le affermazioni del primo cittadino, sottolineando l’importanza dell’autonomia e dell’indipendenza della Polizia locale dal potere politico, nonché le specifiche competenze di polizia giudiziaria, di polizia stradale e di pubblica sicurezza che un Comandante deve possedere, e che di certo non fanno parte del bagaglio personale di un dirigente comunale.
Alla luce di tutto questo, l’Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali della Polizia Municipale ha diffidato la Regione Abruzzo ad abrogare immediatamente la nuova norma, il Comune e/o il Prefetto dell’Aquila a «procedere, nell’immediato, alla nomina di un Comandante competente ed esperto nel rispetto dei cittadini, delle donne e uomini della polizia locale aquilana che in questi anni hanno visto calpestare la propria professionalità e dignità».
L’associazione si riserva di adire le vie legali, con richiesta di risarcimento del danno, qualora le richieste non vengano accolte.