21 Agosto 2025 - 12:45:45
di Redazione
Visibilità internazionale per il Centro Regionale Trapianti di L’Aquila con la partecipazione al congresso mondiale della branca, il World Transplant Congress, che ha riunito la comunità scientifica e trapiantologica a San Francisco, negli Stati Uniti, dal 2 al 6 agosto scorsi.
La presenza all’appuntamento scientifico, tenutosi oltreoceano, è un prestigioso riconoscimento dell’attività e del ruolo svolto da anni dal Centro regionale trapianti Abruzzo e Molise, con sede all’ospedale San Salvatore.
A rappresentare al consesso mondiale americano la struttura organizzativa e di coordinamento dei trapianti è stato il dott. Alberto D’Annunzio che ha illustrato uno studio dal titolo “Impact of the deceased donor’s risk profile on recipient and kidney survival: a single-centre study” che, in sostanza, riguarda la sicurezza dei reni trapiantati al San Salvatore e che offre elementi originali per la valutazione della
qualità di tali organi. La ricerca è frutto di una collaborazione tra il Centro trapianti, di cui è responsabile la dott.ssa Daniela Maccarone, il reparto di Chirurgia generale e dei trapianti d’organo, diretto dal prof. Fabio Vistoli, e l’Università di L’Aquila che si è avvalsa del prezioso contributo del prof. Stefano Necozione e della prof.ssa Leila Fabiani, ordinari di Igiene e Medicina Preventiva.
La presenza all’assemblea scientifica di San Francisco ha avuto un significato importante perché si è trattato della prima partecipazione del Centro Regionale Trapianti a un congresso mondiale, a cui si viene ammessi con proposte di studi di particolare interesse, presentati da strutture che svolgono un lavoro di qualità, riconosciuto nel tempo e supportato da dati oggettivi. I risultati ottenuti sono stati raggiunti anche grazie a un lavoro compiuto in sinergia all’interno di un percorso di Dottorato di ricerca in Medicina Clinica e Sanità Pubblica.
«La partecipazione al congresso di San Francisco – dichiarano Maccarone e Vistoli – conferma la professionalità del Centro aquilano, capace di confrontarsi con i grandi temi della ricerca trapiantologica e di mantenere sempre il focus sulla persona e sulla qualità delle cure, come dimostrano i risultati dello studio presentato in occasione della convention statunitense. Un motivo di orgoglio e di stimolo a proseguire sulla via della ricerca per offrire a cittadini e pazienti un servizio sempre più volto
all’eccellenza»