21 Agosto 2025 - 18:22:04

di Redazione

Fuggono dai luoghi più disagiati dove guerre, carestia, violenze di ogni genere, rendono sempre più difficile poter vivere. Sono sempre stati dei numeri. Un anno sono in crescita l’anno dopo calano a seconda della statistica. In realtà poche volte ci siamo chiesti quale futuro sognano i richiedenti asilo.

Il progetto di ricerca artistica “Quale futuro nei nostri sogni” intende esplorare la realtà che vivono queste persone, le donne con bambini, i minori non accompagnati che sono ospiti nei centri di accoglienza e nelle residenze. Per questa iniziativa sono state individuati i residenti del territorio aquilano.

Con la particolare tecnica; “Rughe/Righe” inventata dal fotografo Roberto Grillo, su iniziativa dell’Associazione Culturale Pietralunare, sono stati ritratti 26 soggetti, rappresentativi degli oltre 1.400 residenti. A tutti loro è stata consegnata la propria immagine sulla quale, con segni e disegni,
hanno dato vita al tema: “Quale futuro immagino nei miei sogni”, diventando a loro volta artisti.

Il materiale così raccolto fornisce la testimonianza diretta, attraverso le diverse forme di espressione, di queste persone che hanno dovuto abbandonare le proprie terre e si ritrovano a vivere, a L’Aquila, una “vita sospesa”, in attesa di definizione.

La mostra che verrà esposta a L’Aquila, in Corso Vittorio Emanuele e in via Giuseppe Verdi, ed è inserita nel programma ufficiale della 731° edizione della Perdonanza Celestiniana e proseguirà anche in occasione de “Il Jazz italiano per le terre del sisma 2025” dal 23 agosto al 7 settembre. Grazie alla sensibilità delle attività commerciali del centro storico è stato possibile trovare una location diffusa all’iniziativa. Le immagini saranno esposte una ad una, così da creare un percorso che andrà incontro a tutti coloro che passeggeranno nella zona pedonale. La città adotta artisticamente così i “Sogni dei Popoli Migranti”, questo è il fine ultimo di questo progetto.

I 26 migranti rappresentati nelle immagini, di cui 8 sono donne, provengono da: Costa d’Avorio (5), Egitto (5), Gambia (4), Afghanistan (2), Bangladesh (2), Burkina Faso (2), Albania (1), Camerun (1), Ghana (1), Guinea (1), Iraq (1), Tunisia (1).

L’iniziativa ha avuto l’Alto Patrocinio della Polizia di Stato, della Regione Abruzzo e della Comunità di Sant’ Egidio.

I migranti che hanno preso parte al progetto artistico fotografico sono attualmente ospiti delle Comunità socio-educative: Il Cenacolo degli Angeli, Mani Tese, La Perla, Futuraquila e della Cooperativa Sociale Realize.