21 Agosto 2025 - 10:54:23
di Tommaso Cotellessa
La vertenza che coinvolge Aura Materials continua ad animare il confronto con i sindacati e a pesare sulle spalle di lavoratori e lavoratrici.
Al centro della questione c’è la richiesta di cassa integrazione per ulteriori 13 settimane da parte dei vertici aziendali – le ultime ancora disponibili. La novità, però, è che la richiesta non prevede più l’anticipo delle somme spettanti ai dipendenti da parte dell’azienda, come avvenuto finora. Ciò significa che i lavoratori rischiano di restare senza alcuna entrata per il tempo necessario all’INPS per attivare la procedura, stimato in due o tre mesi.
Le rappresentanze sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil si sono opposte con fermezza a questa decisione, chiedendo che fosse mantenuto l’anticipo come in passato. L’azienda, tuttavia, ha respinto la proposta, facendo di fatto saltare l’accordo.
«Noi, come organizzazioni sindacali – spiega Giampaolo Biondi, segretario della Fim Cisl – avevamo chiarito fin dall’inizio che non avremmo firmato se le condizioni fossero state queste. Anche in Regione e in Prefettura era stato chiesto ad Aura Material di fare un passo indietro e di anticipare le somme, così da evitare che i lavoratori rimanessero senza stipendio per due o tre mesi, il tempo necessario all’INPS per completare la pratica. Ma l’azienda, nonostante i solleciti della Regione, non ha ritenuto opportuno procedere. Per questo ieri si è arrivati al mancato accordo sulla cassa integrazione: ora, prima che l’INPS sblocchi la procedura, potrebbero passare anche tre mesi, sempre ammesso che la richiesta venga approvata».

Alla luce di quanto accaduto, le sigle sindacali hanno sollevato dubbi sulle reali motivazioni alla base delle scelte dell’azienda.
La domanda che pongono è se si tratti di una crisi congiunturale, legata cioè all’andamento del mercato, o di una crisi strutturale dell’impresa. Per questo chiedono alle istituzioni e agli organi di controllo di fare chiarezza sulla situazione di Aura Materials.