L’ISA e la musica rappresentata da ALESSANDRO SETTE alla PERDONANZA CELESTINIANA l’Aquila 28 agosto
27 Agosto 2025 - 10:46:34
momento clou della Perdonanza Celestiniana, istituita nel 1294 da Papa
Celestino V e riconosciuta come il primo Giubileo della storia, ben sei
anni prima di quello ufficiale, di Papa Bonifacio VIII nel 1300, con la
bolla Antiquorum Habet Fida Relatio, e per questo riconosciuta
dall’UNESCO, patrimonio immateriale dell’ Umanità. con il corteo solenne
che si svolgerà giovedì 28 agosto nel centro storico de’ l’Aquila. E’
grande il valore storico e spirituale dell’indulgenza plenaria concessa
da Celestino, simbolo di una Chiesa che guardava 731 anni or sono, alla
pace, al perdono e alla riconciliazione. La figura di Celestino V, che i
più ricordano attraverso Dante solo come il Papa del “gran rifiuto”, è
stato innovatore e profeta, anticipatore di temi ancora oggi attuali:
dalla povertà come forza spirituale alla centralità del perdono nella
vita pubblica e personale. Un profilo, quello del pontefice del ritiro,
che deve essere rilanciato come riferimento universale, capace di
attraversare i secoli. La rievocazione storica di questa concessione
avverrà attraverso il Corteo della Bolla del Perdono, solenne rito che
avverrà dalle ore 16 di Sabato 28 agosto nel centro storico de’
L’Aquila. Centinaia di figuranti in abiti storici medievali
accompagneranno il documento originale, redatto da Papa Celestino V nel
1294, con cui veniva istituita l’indulgenza plenaria. Figure principali
del Corteo sono la Dama della Bolla, che reca il prezioso documento, il
Giovin Signore, cui è affidato il ramo d’ulivo con il quale il Cardinale
inviato dalla Santa Sede toccherà per tre volte la Porta Santa, e la
Dama della Croce. Quindi alle ore 18, verrà aperta la Porta Santa che è
quella della Basilica di Collemaggio, affidata al Cardinale Pietro
Parolin, che segna l’inizio delle 24 ore in cui è possibile ottenere
l’indulgenza plenaria, entrando pentiti e confessati nella Basilica.
Il Sindaco de’ L’Aquila, Pierluigi Biondi, nello scegliere i personaggi
principali del corte della Perdonanza, ha inteso sottolineare come essi
siano scelti per la capacità di trasmettere un messaggio profondo, in
linea con lo spirito dell’evento religioso. Il prossimo anno, infatti,
L’Aquila sarà Capitale Italiana della Cultura, dimostrando, che gli
eventi culturali possono rappresentare il volano per la rinascita
sociale ed economica di una comunità ed esportarne così un modello di
ispirazione per tutti.
L’ Istituzione Sinfonica Abruzzese compie mezzo secolo di vita:
un’unione, con la città in cui è stata fondata, L’Aquila, di valori
comuni e di sfaccettature col suo territorio, che l’hanno portata ad
esprimersi e ad essere riconosciuta in campo nazionale e internazionale
divenendo una delle dodici Istituzioni Concertistico Orchestrali
d’Italia, un traguardo importante, che ha contribuito a far ottenere
alla capitale abruzzese l’ambito riconoscimento. L’ Istituzione
Sinfonica Abruzzese ha candidato il proprio responsabile di produzione e
pianista Alessandro Sette, nel ruolo di Giovin Signore. “Per me è un
enorme orgoglio – ha dichiarato Alessandro Sette – ricoprire questo
ruolo in una manifestazione così ricca di significati per la mia città,
la mia regione e la mia nazione. L’Aquila per me è stata da sempre un
punto di riferimento, una città ricca di cultura, di storia e di arte in
ogni genere. Quest’anno per l’istituzione sinfonica abruzzese ricorre il
Cinquantesimo anniversario. E’ mezzo secolo pieno di musica, di arte e
di verità. È d’obbligo ringraziare tutte le persone che hanno
contribuito e lavorato a far sì che questa istituzione così importante,
così bella raggiunga un traguardo così importante. Poter rappresentare
la mia Istituzione nell’anno del suo 50º compleanno Durante, una
manifestazione così importante mi riempie il cuore di gioia e di
emozione. Avrò tra le mani un ramo di ulivo, che mi sarà affidato
durante il corteo che anticipa l’apertura della porta santa, portando
forse il messaggio più importante, quello della Pace per tutti. Per
questo ho da ringraziare il sindaco che ha immaginato un musicista quale
Giovin Signore”. “Nel solenne anno del Giubileo 2025 – ha concluso il
Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese Alberto Mazzocco – che
coincide con il cinquantesimo anniversario del riconoscimento dell’ISA,
accogliamo con profonda gratitudine la scelta di un proprio musicista
nel ruolo del Giovin Signore, figura centrale, unitamente alla Dama
della Bolla e la Dama della Croce, del corteo storico della 731°
Perdonanza Celestiniana. In questo momento carico di significato per la
nostra comunità e per la nostra Istituzione desidero esprimere la mia
più sentita riconoscenza per un gesto che travalica l’onore personale e
artistico, diventando simbolo di un legame profondo tra la musica, la
spiritualità e la memoria storica della nostra città. Il nostro
cinquantenario cade in un anno giubilare, che richiama alla mente e al
cuore l’eredità spirituale di Celestino V. Vedere un nostro musicista
incarnare il Giovin Signore, in un rito che è fede, storia e identità, è
per me motivo di grande commozione. Ritrovarmi oggi in questa veste,
dopo aver avuto l’onore di servire la città anche come Presidente del
Comitato Perdonanza negli anni 2005 e 2006, rafforza la percezione di un
cammino condiviso, che continua nel segno della cultura e della
bellezza. Un particolare ringraziamento va rivolto al Sindaco
dell’Aquila, Pierluigi Biondi, per la sensibilità e la visione con cui
ha voluto offrire questo riconoscimento all’Istituzione Sinfonica
Abruzzese. È un gesto che onora non solo la nostra Orchestra, ma tutta
la comunità artistica e culturale abruzzese e che ci sprona a proseguire
con rinnovato slancio nella nostra missione: essere testimoni e custodi
della musica, del pensiero e dello spirito di questa terra. In un
momento in cui L’Aquila si prepara a raccontare sé stessa al Paese e al
mondo come Capitale Italiana della Cultura 2026, l’ISA rinnova il
proprio impegno a essere protagonista di questo percorso, portando con
sé il linguaggio universale della musica come ponte tra passato,
presente e futuro”.
Non c’è dubbio che la musica, attraverso il suo immenso potere, possa
rappresentare un antidoto alla malvagità dell’Uomo, diventando un
segnale di speranza, di riscatto, di “reazione” a degli eventi che oggi,
dopo il 6 agosto 1945, lo sgancio dell’atomica, soluzione “finale” per
il mondo e l’umanità non avrebbero ragion d’essere. Ogni volta che si
eleva un suono da uno strumento o da una qualsiasi formazione viene
ribadito con forza il messaggio di pace, con la speranza che tale
esempio, anche in minima parte, possa smuovere coscienze e farsi
collante per un nuovo tipo di società, dove sia possibile raggiungere
un’armonia, non solo musicale, fra i popoli di tutto il mondo. Questa la
“Mission” del Giovin Signore musico, per il quale ricordiamo le parole
di Ennio Morricone: “Il silenzio nella musica è la parte più segreta e
più intima. C’è un istante, dopo un grave trauma, in cui tutto si ferma.
Tutto tace. E’ in quel momento che il suono, la musica, manifesta tutta
la sua forza”.