01 Settembre 2025 - 10:18:39

di Redazione

Il 29 agosto cinque attivisti della Campagna Per il clima Fuori dal fossile sono entrati nel cantiere della Snam, a Sulmona, dove è in corso la costruzione della centrale di compressione, distribuendo un volantino agli operai ed esponendo uno striscione con la scritta “fuori la Snam dal nostro territorio”.

«Da parte della multinazionale del gas, finora, non c’è stata nessuna reazione. Una testata giornalistica regionale ha scritto: ‘l’azienda, interpellata al riguardo, non commenta’. Come non ha commentato e non ha sporto denuncia in altre occasioni in cui abbiamo “invaso” l’area del cantiere per documentare ed evidenziare la devastazione che la Snam sta compiendo nel nostro territorio. Perché la Snam non denuncia? Teme forse di dover rispondere del disastro archeologico che si sta consumando a Case Pente?», scrivono i comitati.

«Un’area che poteva e doveva essere protetta e valorizzata perché testimonianza irripetibile della nostra storia e che invece è stata devastata dalle ruspe della Snam? – aggiungono i comitati – Attraverso gli scavi è stato trovato di tutto: due necropoli con 120 tombe, una strada antichissima, un grande edificio di epoca romana, un impianto termale, i resti di antiche mura e altri reperti ancora. Il delitto più grave è aver distrutto le tracce di un insediamento umano risalente all’Età del Bronzo, 4200 anni fa. Di fronte a tutto questo “massacro” del nostro ambiente, della nostra cultura, dei diritti del nostro territorio, il silenzio della Snam è inquietante. Più volte abbiamo chiesto alla multinazionale un incontro pubblico da tenersi a Sulmona. Ma inutilmente. Dall’alto della sua arroganza la Snam considera forse i cittadini di Sulmona non degni neppure di avere una risposta? Oppure non ha argomenti validi per un confronto pubblico? Ad inquietare è anche il silenzio di quanti sono stati eletti per tutelare il territorio in cui viviamo, il nostro ambiente e la nostra salute. Fino a quando i nostri rappresentanti istituzionali continueranno a tacere di fronte a tanto scempio e di fronte alla dignità calpestata della nostra comunità?».