Operazione antidroga a Pescara: arrestato un 48enne con mezzo Kg di eroina, sequestrata marijuana nel quartiere Fontanelle
05 Settembre 2025 - 16:43:23
di Vanni Biordi
A Pescara cresce l’attenzione alla sicurezza urbana, la Polizia di Stato ha inferto un nuovo colpo allo spaccio di stupefacenti nella città abruzzese. Un uomo di 48 anni è stato arrestato in flagranza mentre tentava di disfarsi di un borsello contenente quasi mezzo chilo di eroina nella zona di Rancitelli, un quartiere periferico noto per le sue sfide sociali e criminali. Parallelamente, in un altro intervento a Fontanelle, gli agenti hanno sequestrato circa 100 grammi di marijuana nascosti in un locale condominiale. Questi episodi, avvenuti nei giorni scorsi, evidenziano l’intensificazione dei controlli disposti dal Questore Carlo Solimene e sottolineano il ruolo cruciale delle segnalazioni cittadine nel contrastare il fenomeno della droga.
Secondo quanto comunicato dalla Polizia di Stato, nel rispetto della presunzione di innocenza e in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari, l’operazione ha avuto inizio quando una pattuglia del Reparto prevenzione crimine ha notato l’uomo mentre camminava a piedi in zona Rancitelli. Il suo atteggiamento nervoso e elusivo ha insospettito gli agenti e alla vista della volante, il 48enne, ha lanciato via un borsello, un gesto che non è sfuggito agli operatori. Bloccato immediatamente, l’uomo è stato trovato in possesso di un panetto di eroina del peso approssimativo di mezzo chilo, una quantità significativa che suggerisce un’attività di spaccio non occasionale.
Gli agenti, sospettando ulteriori elementi, hanno esteso i controlli alla sua abitazione nello stesso quartiere. Qui, la perquisizione ha portato al sequestro di un bilancino elettronico di precisione, strumento tipico per il confezionamento di dosi destinate al mercato illecito. Al termine delle procedure, l’arrestato è stato condotto nella casa circondariale di Pescara, dove attende il giudizio.
In un intervento separato, ma sempre nell’ambito delle stesse operazioni di controllo, le volanti hanno perlustrato uno stabile in zona Fontanelle dopo aver osservato movimenti sospetti. All’interno di un locale condominiale, nascosto tra materiali edili, è stato rinvenuto un involucro di cellophane con quasi un etto di marijuana. Questo sequestro, avvenuto senza arresti immediati, rafforza l’immagine di una rete di spaccio diffusa nelle periferie, dove la droga viene spesso occultata in spazi comuni per eludere i controlli.
Questi arresti e sequestri non sono episodi isolati, ma si inseriscono in una strategia più ampia di prevenzione e repressione condotta dalla Polizia di Stato. Il Questore Solimene, come ha raccontato a laQtv, ha disposto un’intensificazione dei pattugliamenti, concentrati non solo nel centro città ma soprattutto nelle aree periferiche come Rancitelli e Fontanelle, quartieri che da anni rappresentano punti caldi per la criminalità organizzata e lo spaccio di stupefacenti. L’analisi preliminare dei luoghi da controllare, basata su dati interni e segnalazioni dei cittadini, dimostra un approccio deciso: non più solo reazioni a emergenze, ma una pianificazione mirata per contrastare fenomeni che alimentano la percezione di insicurezza tra i residenti come più volte denunciato dal consigliere comunale Domenico Pettinari.
L’arresto del 48enne, con una quantità di eroina che potrebbe soddisfare centinaia di dosi, evidenzia come lo spaccio di oppioidi rappresenti una minaccia persistente per la salute pubblica, specialmente in contesti socio-economici fragili. Rancitelli, in particolare, è da tempo associato a clan familiari e reti criminali che controllano il territorio, con la droga come principale fonte di reddito illecito. Il tentativo di disfarsi del borsello suggerisce un panico improvviso, forse dovuto a una maggiore presenza delle forze dell’ordine, che sta erodendo la sensazione di impunità tra i trafficanti.
Il sequestro di marijuana a Fontanelle, invece, punta il dito su metodi di occultamento sempre più sofisticati, sfruttando spazi condivisi per minimizzare i rischi personali. Questo potrebbe indicare una frammentazione dello spaccio, con piccoli depositi diffusi per evitare grandi perdite in caso di interventi. Insieme, questi episodi ci fanno intendere che la polizia sta guadagnando terreno, ma il problema è radicato e richiede un impegno continuo.
Pescara, come molte città medie italiane, affronta da anni il dilagare delle sostanze stupefacenti, alimentato da rotte balcaniche per l’eroina e da produzioni locali o importate per la marijuana. Zone come Rancitelli e Fontanelle, spesso definite periferie dimenticate, soffrono di disoccupazione elevata, degrado urbano e infiltrazioni mafiose, creando un terreno fertile per il crimine. Secondo rapporti nazionali sull’antidroga, l’Abruzzo registra un aumento del consumo di eroina tra i giovani, con rischi di overdose e dipendenze che colpiscono famiglie intere.
I rapporti tra polizia e comunità emergono come un elemento positivo in questo scenario. Le segnalazioni dei cittadini, menzionate nel comunicato inviato alla nostra redazione, indicano una crescente fiducia nei confronti delle istituzioni: non più un silenzio omertoso, ma una collaborazione attiva che amplifica l’efficacia dei controlli. Questo shift relazionale è cruciale, soprattutto in quartieri dove la paura ha storicamente ostacolato le denunce. Però, la presunta connessione tra spaccio e criminalità organizzata richiede indagini più ampie, forse coinvolgendo la Direzione Investigativa Antimafia, per smantellare le filiere superiori.
Nota a margine: queste operazioni rappresentano un passo avanti nella lotta alla droga a Pescara, ma sottolineano la necessità di interventi integrati, non solo repressione, ma anche politiche sociali per rigenerare le periferie e prevenire il reclutamento di nuovi spacciatori. La Polizia di Stato, con il suo impegno incessante, invia un segnale di deterrenza, ma il vero successo dipenderà dalla capacità di mantenere questo ritmo e rafforzare i legami con la cittadinanza. Resta da vedere se questi arresti porteranno a ulteriori sviluppi investigativi, ma per ora, Pescara respira un’aria un po’ più pulita.