08 Settembre 2025 - 13:13:14

di Tommaso Cotellessa

Sabato 6 settembre, nelle eleganti sale di Palazzo Sipari (Piazza Benedetto Croce 5), si è svolta la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio “Erminio Sipari” 2025, appuntamento dedicato alla valorizzazione della cultura naturalistica, scientifica e della conservazione ambientale. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Sipari e da Zel Sipari ETS, gode del patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Abruzzo, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Touring Club Italiano, del CAI e dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche.

Durante l’evento è stato presentato anche il bando della quarta edizione del Premio, confermando la volontà di rendere questo riconoscimento un punto fermo nel panorama nazionale.

La Giuria, presieduta dal giurista Carlo Alberto Graziani e composta da docenti universitari ed esperti di settore, ha assegnato i riconoscimenti nelle tre sezioni previste.

Sezione Opere a stampa: premiato il volume “Parchi naturali. Storia delle aree protette italiane” (Il Mulino, 2023) del professor Luigi Piccioni, definito “il punto di riferimento storiografico per la conoscenza e la comprensione delle aree protette italiane”. “Si tratta di un’opera che mancava – ha sottolineato Graziani – e che restituisce anche al Parco Nazionale d’Abruzzo un ruolo centrale nella storia ambientale del Paese”.

Sezione Tesi di laurea: riconoscimento a Cristina Caporusso per lo studio “Analisi floristico-vegetazionale nell’area Ariscianne (BT): implicazioni ai sensi della Direttiva Habitat”. Una ricerca che mette in luce un tratto della costa pugliese poco indagato ma ad alto rischio, fornendo strumenti concreti per la pianificazione ambientale e la conservazione della biodiversità.

Sezione Giovani, ambiente e sviluppo sostenibile: primo posto all’elaborato multimediale “Erminio Sipari: il guardiano del Parco. Un Manga per la Natura”, ideato dagli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Alvito (FR) – Area Inclusione. Attraverso il linguaggio del fumetto giapponese, i ragazzi hanno raccontato la nascita del Parco e il ruolo visionario del suo fondatore. La Giuria ha espresso inoltre un plauso speciale al volume “L’anima delle Terre Alte” curato dal CAI dell’Aquila, arricchito da testi, fotografie e riflessioni sulla montagna abruzzese.

La giornata è stata impreziosita dall’inaugurazione del restauro della Centralina idroelettrica del 1908, un’opera di archeologia industriale riportata a nuova vita grazie a un finanziamento PNRR.

Progettata dall’ingegnere Erminio Sipari, la centralina illuminò per la prima volta Pescasseroli oltre un secolo fa, rappresentando uno dei primi esempi di elettrificazione dei piccoli centri interni d’Abruzzo. Il suo recupero consente oggi di restituire alla collettività un edificio simbolo di progresso e innovazione, testimonianza concreta della lungimiranza del fondatore del Parco.

«Questa III edizione del Premio – ha spiegato Gaddo della Gherardesca, presidente della Fondazione Erminio e Zel Sipari ETS – è perfettamente in linea con la visione della fondatrice Maria Cristina Sipari. La Fondazione vuole sostenere il territorio e ribaltare l’idea di ‘area interna’ come luogo periferico, mettendo invece in luce la ricchezza di storie, cultura e vita che caratterizzano queste comunità».

Un messaggio che trova concreta attuazione tanto nel riconoscimento del valore scientifico e culturale degli studi premiati, quanto nel recupero della Centralina del 1908, simbolo della capacità di unire memoria storica, innovazione e futuro sostenibile.