10 Settembre 2025 - 16:57:13

di Redazione

«La recente riorganizzazione a livello nazionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli certificherà che in Italia sarà solo la città dell”Aquila l’unico capoluogo di regione a perdere l’Ufficio dirigenziale con un declassamento economico, amministrativo e politico del territorio. Persino il ridicolo contentino delle 5 posizioni organizzative previste per gli uffici declassati sembrerebbero destinate a essere ridotte di 2 unità. Gli uffici di Pescara, invece, avrebbero un ulteriore potenziamento arrivando a ottenere ben 9 posizioni organizzative, oltre alle POER e alla stessa Direzione unica Abruzzese».

Lo scrivono in una nota il consigliere comunale Paolo Romano e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

«L’Aquila manterrebbe sul territorio a malapena il 10% di quanto si era prospettato, nonostante gli investimenti fatti per potenziare il capoluogo come l’immobile dell’agenzia in piazza Santa Giusta, i concorsi mirati proprio in favore della sede aquilana anche con figure professionali di chimici e biologi in vista dell’apertura del laboratorio con annessa scuola di formazione: tutto andrà perso nel momento in cui la riforma sulla riorganizzazione diventerà effettiva.  Al capoluogo d’Abruzzo resterà di competenza regionale soltanto la funzione antifrode, un vero e proprio “specchietto per le allodole”, che non compenserà in alcun modo un ridimensionamento così pesante e ingiustificato che farà perdere anche la centralità nella stessa provincia avuta fino a oggi.  Un abile disegno di scelte politiche, amministrative ed economiche che concentrerà funzioni e competenze lungo la costa, e in particolare su Pescara», aggiungono.

«Questa scelta, destinata a diventare effettiva entro novembre, non può chiaramente essere imputabile alla città adriatica, ma alla classe dirigente al governo della regione e del comune capoluogo. Il ruolo che si sta delineando per il capoluogo è infatti sempre più misero e le fantasie risarcitorie della “città territorio” si sono già miseramente infrante contro un presente e un futuro di debolezza politica e sudditanza amministrativa ed economica – proseguono – Governare significa assumersi la responsabilità del benessere economico e sociale di una comunità anche quando questo comporta un duro confronto con la propria parte politica.  Votare favorevolmente atti consiliari in Consiglio comunale o regionale, se poi mancano la volontà e la capacità politica per tradurli in atti concreti, si traduce in una presa per i fondelli. Emblematico è il caso della delegazione comunale che avrebbe dovuto incontrare il Viceministro Leo: nonostante le ripetute dichiarazioni e le sue assidue visite in Abruzzo, la classe dirigente del centrodestra non è riuscita nemmeno a fissare un incontro interlocutorio. Emblematico è l’aver disatteso anche tutti gli impegni presi all’interno della conferenza dei capigruppo regionale. Pierluigi Biondi e Marco Marsilio non possono pensare di uscirne indenni»

«Da mesi i sindacati lanciano l’allarme in audizione al Comune, ma le loro richieste cadono nel vuoto. Restano la vergogna e due mesi di tempo prima che scada il tempo delle false promesse e che L’Aquila faccia un altro passo indietro nella storia di questa regione», concludono