12 Settembre 2025 - 09:11:08
di Redazione
«Le organizzazioni sindacali di categoria esprimono profondo cordoglio e indignazione per la tragica morte di un operaio edile, avvenuta a Vittorito in seguito a una caduta da un’impalcatura. L’ennesima vittima sul lavoro rappresenta un monito drammatico e inaccettabile, che riaccende i riflettori sull’urgenza di garantire la massima sicurezza nei cantieri».
Lo scrivono in una nota Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Ggil commentando la drammatica morte di Francesco Ortucci, 55 anni, originario di Casaluce (Caserta) e dipendente di una ditta aquilana, precipitato ieri da un ponteggio alto circa dodici metri in un cantiere di Vittorito (L’Aquila.
I segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Ggil sottolineando con fermezza che è «inaccettabile che nel 2025 si debba ancora morire per lavorare. Ogni volta che una persona non fa ritorno a casa, che un padre di famiglia esce per andare a lavoro e non torna, si apre una ferita indelebile nella comunità e si tradisce il principio fondamentale del diritto a un lavoro sicuro».
«Questa tragedia – aggiungono – ci spinge a ribadire con forza l’importanza di investire in prevenzione, formazione e controlli rigorosi. Non possiamo più permettere che la sicurezza sia vista come un costo, ma deve essere considerata un investimento indispensabile per la vita dei lavoratori»
Le organizzazioni sindacali di categoria della provincia di L’Aquila si impegnano «a vigilare affinché vengano accertate le responsabilità di quanto accaduto. Il sindacato chiede alle istituzioni e alle imprese un impegno concreto e congiunto per porre fine alla strage silenziosa che ogni anno colpisce migliaia di famiglie. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta, non solo per rispettare le normative, ma soprattutto per tutelare la dignità e la vita di ogni lavoratore».
LA NOTA DELLA UGL ABRUZZO
«L’ennesima tragedia che colpisce il mondo del lavoro, dopo l’infortunio che, solo ieri, ha coinvolto un altro operaio di un’industria metallica a Teramo. Esprimiamo il nostro cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima e al lavoratore infortunato – dichiara Carlo Pentola, segretario regionale UGL Abruzzo – ma, al tempo stesso, ribadiamo con fermezza che questi infortuni, soprattutto quelli mortali, sono e resteranno sempre inaccettabili. Non si può morire di lavoro, non si può morire in un cantiere».
«Ben vengano gli osservatori provinciali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, istituiti presso le Prefetture abruzzesi – commenta Stefano Matteucci, UGL Salute Abruzzo – che, tra i loro obiettivi, hanno anche la diffusione dell’informazione a livello scolastico. Ma bisogna essere più incisivi e collaborativi, per fare in modo che di lavoro non si debba morire più. La sicurezza deve essere una priorità assoluta. Servono più controlli, più personale per gli enti preposti, più formazione, più cultura della prevenzione. Solo così potremo ridurre il numero di incidenti e restituire dignità a chi, ogni giorno, svolge il proprio lavoro con sacrificio e dedizione».