14 Settembre 2025 - 10:33:58
di Tommaso Cotellessa
Come può una città media inserita nel contesto delle aree interne e avvolta da imponenti catene montuose trasformarsi in una smart city? Si tratta di un processo lento e ragionato che prende le mosse da una ferma presa di coscienza: erogare servizi per i cittadini a partire dalle loro necessità quotidiane, così da costruire una condizione di benessere a misura d’uomo.
Quando si parla di servizi al cittadini, spesso non si fa riferimento a grandi cambiamenti epocali ma piuttosto a piccole accortezze che rendono la città più accessibile e la vita quotidiana delle persone meno complessa, ponendo così le condizioni per innescare un sistema di accoglienza e presa in carico delle criticità della comunità.
Un esempio di questi servizi, che pur potendo apparire insignificanti risultano di cruciale importanza per un’ampia fetta di cittadini, è la «Mappa dei fasciatoi» presenti in città.
Si tratta di un servizio già presente in diverse città italiane, prevede la nascita di un luogo virtuale accessibile gratuitamente a tutti dove trovare (ma anche segnalare) il luogo fisico più vicino dove poter cambiare i nostri bambini. Nel mondo moderno, d’altronde, è quasi tutto mappato e tracciato: se hai bisogno di un ristorante, di un bar, di un’area rifornimento auto, di un tabaccaio o di un ufficio postale basta qualche click e localizzi la risorsa. Ma che succede se la necessità è quella di cambiare un pannolino quando siamo fuori casa?
Proprio a questo interrogativo risponde il progetto denominato, ironicamente, «Mi Scappa la Mappa!». Un servizio semplice e intuitivo a cui accedere semplicemente scansionando il QR code presente sulla locandina del progetto visibile sui social e in alcuni pit stop family friendly o altrimenti al seguente link: https://www.google.com/maps/d/viewer…

Si tratta di un progetto condiviso e rivolto a tutti i cittadini: l’idea è quella di alimentare la mappatura dei presidi attraverso le segnalazioni degli stessi utenti e magari, crescendo nel tempo, di ispirare anche gli esercizi sprovvisti a dotarsi di un fasciatoio.
«Nel 2026 la nostra splendida città sarà Capitale della Cultura – scrivono i promotori del progetto – facciamo in modo che sia luogo di tutti e per tutti, adatta e godibile per grandi e piccini. Iniziamo da questa piccola cosa, iniziamo dai bisogni dei piccoli che inevitabilmente corrispondono ai bisogni delle famiglie».