16 Settembre 2025 - 09:12:50
di Redazione
La vicenda del mancato riassorbimento di alcuni lavoratori dal precedente call center a Inps servizi è stata affrontata nel corso della conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale di ieri.
All’incontro, richiesto dai consiglieri comunali Paolo Romano (L’Aquila nuova) e Gianni Padovani (99 L’Aquila), hanno partecipato, su invito del presidente del Consiglio comunale Roberto Santangelo, Antonio Di Matteo, membro del consiglio di amministrazione dell’Inps, Anna Maria De Santis, presidente di Inps Servizi, e Luciano Busacca, direttore regionale dell’Inps. Ad accompagnarli, alcuni dirigenti dell’azienda.
«Sono stati molto apprezzati gli interventi dei rappresentanti dell’Istituto, vista la loro disponibilità a prendere parte ai lavori della capigruppo e ad affrontare una questione molto importante per le 14 famiglie del nostro territorio che, al momento, si trovano sbarrata la strada per accedere all’azienda che si occupa del rapporto diretto con l’utenza Inps, pur avendo lavorato per anni nel precedente call center. Ciò, per un mero cavillo burocratico legato a delle tempistiche di permanenza nella struttura di provenienza. Ma vanno ringraziati i vertici dell’istituto presenti oggi per un confronto ad ampio raggio anche su altre questioni di spessore, quali le ore di lavoro degli addetti (quasi la metà di questi ha un contratto per appena 20 ore) e la sede», si legge in una nota congiunta di Santangelo, Romano e Padovani.
Sul fronte della possibilità di far rientrare in Inps servizi i 14 addetti rimasti esclusi, la presidente di Inps Servizi ha rappresentato la necessità dell’azienda di procedere a nuove assunzioni e, per la questione specifica, ha fatto presente che avanzerà l’ipotesi, da verificare nell’ambito della società con gli organismi preposti, «di introdurre criteri preferenziali per assumere coloro che, in passato, hanno lavorato per commesse Inps. Una sorta di premialità che, se fattibile, potrebbe risolvere questa ormai annosa vicenda».
Circa l’adeguamento delle ore lavorative per i dipendenti, è emerso che il percorso è legato all’autonomia e alla stabilità della società di servizi, che potrebbe intraprendere la strada di potenziare la professionalità e la formazione degli addetti, attraverso l’ampiamento delle commesse. Quanto alla sede, è stata unanime la valutazione della poca adeguatezza dei locali attuali (è stato ribadito che, nella sede aquilana di Inps servizi, operano 439 dipendenti e la stessa società ritiene l’insediamento cittadino il terzo nucleo più importante tra quelli attualmente attivi).
Il direttore regionale ha fatto presente che, al massimo entro l’inizio del 2027, la sede che si trova all’Aquila dovrà rientrare in possesso di tutti i locali, anche di quelli che al momento ospitano una parte degli operatori di Inps servizi, in quanto l’istituto assorbirà tutte le funzioni legate alla disabilità. Ha inoltre fatto presente che una soluzione in tal senso potrebbe essere quella legata alla ricostruzione del fabbricato ex Inpdap di via XX settembre, ma, al di là delle indiscutibili, lodevoli intenzioni (confermate dalla presidente di Inps servizi, che ha specificato come l’azienda sia concretamente alla ricerca di un immobile idoneo e compatibile con le risorse disponibili), i tempi non sarebbero inferiori a tre-quattro anni.
Di qui l’idea, condivisa nella riunione da tutti i capigruppo, di poter verificare l’esistenza di un fabbricato comunale o comunque pubblico, che possa soddisfare i requisiti necessari per l’insediamento della sede (il fabbisogno è di circa 300 metri quadrati).
«Sono state inoltre significative le parole del consigliere di amministrazione di Inps, Di Matteo, sulle possibilità di sfruttare nel modo migliore possibile per il territorio l’accordo tra istituto e Anci per la realizzazione di un progetto che avvicini ancora di più l’utenza, in particolare quella più fragile, alle prestazioni che Inps fornisce – concludono – Ribadiamo la gratitudine per la disponibilità di Inps e Inps servizi a intervenire ai lavori odierni e per le possibilità che hanno illustrato, ma intendiamo comunque mantenere alto il livello di guardia su queste problematiche, a tutela dei lavoratori della nostra città e del territorio. Non a caso, prima dell’incontro odierno, una delegazione consiliare si era recata lo scorso gennaio a Roma per ribadire che la nostra istituzione vuole mantenere la luce accesa su queste problematiche. In tal senso sarà proposto un ordine del giorno condiviso su tali questioni, da portare all’attenzione del Consiglio comunale quanto prima».