18 Settembre 2025 - 12:56:58
di Redazione
Asportato cancro di rene e prostata con un unico intervento, tramite robot chirurgico.
Il complesso intervento è stato effettuato nei giorni scorsi dal reparto di Urologia dell’ospedale di L’Aquila, uno dei primi in Abruzzo ad adottare questa procedura e tra i pochi in Italia. In casi del genere vengono solitamente compiute, per rimuovere le rispettive neoplasie, due operazioni distinte. Con questo
metodo si raddoppiano però le procedure, con più sedute di sala operatoria e più anestesie e conseguente, maggiore sofferenza del paziente, oltre a tempi di degenza dilatati. Il paziente operato dall’Urologia del San Salvatore, ultrasettantenne, residente nell’aquilano, è stato dimesso pochi giorni dopo l’intervento ed è in buone condizioni.
L’operazione, che per le sue peculiari caratteristiche non rientra nella pratica chirurgica ordinaria e presuppone spiccate professionalità mediche, è stata compiuta in tandem dal dott. Boris Di Pasquale, direttore di Urologia del San Salvatore, insieme al dott. Stefano Masciovecchio. Con i due urologi hanno lavorato in sinergia gli anestesisti Stefania Tullj e Paola Trecco, coordinati dalla dott.ssa Emilia Barattelli e dal prof. Franco Marinangeli, direttore di Anestesia e Rianimazione, oltre al gruppo infermieristico del blocco operatorio che ha assicurato un prezioso supporto.
Il reparto di Urologia, grazie anche all’uso progressivo del robot chirurgico, ha assunto ormai una posizione di rilievo nel panorama regionale della specialità, essendo tra l’altro centro di riferimento. L’unità operativa di L’Aquila è inoltre polo formativo nazionale nella chirurgia robotica in urologia svolgendo attività di formazione, sia all’interno dell’azienda sanitaria sia in centri e in ospedali di altre regioni. L’acquisto del robot, messo a disposizione dalla direzione aziendale dei reparti di chirurgia degli ospedali, si è rivelato un investimento decisivo in termini di attrattività dell’utenza, con arrivi di pazienti anche da fuori Regione che producono mobilità attiva.
Il robot, manovrato a distanza dal chirurgo, ha importanti vantaggi, tra cui mini invasività ed estrema precisione, due aspetti che riducono la durata delle degenze e rendono meno gravosa la fase post operatoria al paziente.