18 Settembre 2025 - 18:51:19
di Vanni Biordi
Piazza del Teatro, nel cuore del centro storico aquilano, si anima con il ritorno della Festa dell’Unità, l’evento simbolo del Partito Democratico che da oggi a sabato promette dibattiti accesi, incontri culturali e serate musicali. La prima giornata, dedicata alla sanità, non è solo un’agenda politica, ma un monito contro le politiche di tagli e privatizzazioni che da anni attanagliano l’Abruzzo, in particolare L’Aquila, appesantita da un sistema sanitario sotto stress.
L’iniziativa, organizzata dalla federazione provinciale del PD, assume un rilievo nazionale grazie al focus sul tema della salute pubblica, con il coordinamento della responsabile Salute del partito, Marina Sereni. «Accanto alle centinaia di iniziative e dibattiti svolti nelle feste di tutta Italia, abbiamo voluto un appuntamento nazionale dedicato alla sanità», spiega la Sereni, sottolineando il ruolo dei volontari aquilani nel rendere possibile l’evento.
L’occasione sembrerebbe essere propizia per riaffermare l’impegno del Pd sui temi della cura e del servizio pubblico, aprendo anche il cantiere per un’alternativa amministrativa credibile.
«Occorre una politica che deve tornare ad occuparsi dei problemi quotidiani dei cittadini. Per questo, abbiamo scelto di concentrarci sulla salute e sulla sanità, perché è stato, negli anni, uno dei punti di battaglia del Pd nazionale e perché anche qui in Abruzzo siamo molto preoccupati – dichiara Marina Sereni -. Sono sempre di più gli italiani e gli abruzzesi che sono costretti a rinunciare a curarsi perché non trovano risposte nel servizio sanitario nazionale e non hanno i soldi per andare dal privato. Quindi, c’è una grave disuguaglianza sociale e territoriale, tra nord e sud, e anche tra aree interne e aree urbane. Noi vogliamo approfondire questi temi qui a L’Aquila, mettere insieme la piattaforma politica nazionale del partito, servono più risorse, più personale, serve un’idea nuova di sanità che guardi al territorio e alla prossimità, e la piattaforma per l’Abruzzo e per L’Aquila. Il Partito Democratico denuncia questa Giunta e l’inerzia della destra che sta facendo peggiorare molto la sanità regionale».
Il dibattito di apertura, intitolato “L’Aquila: un laboratorio per l’alternativa“, ha visto al centro del palco figure di spicco del Pd e del territorio. Tra i relatori, il segretario regionale Daniele Marinelli, il segretario provinciale Stefano Albano e quello cittadino Nello Avellani, Jacopo Scotti, consulente Red Bull Italia e membro della Breaking division world sport dance federation, Claudia Pajewski (fotografa), Jacopo Feder (Coordinamento PD Federazione L’Aquila), Claudia Aloisio, presidente del Comitato Civico 99, Valentina Di Nardo, consigliera dell’Associazione utenti e consumatori di Preturo, l’avvocata Alessandra Lopardi e Roberto Aloisio del Gssi.
A moderare, il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Pd, e il sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni. L’incontro si prefigge di delineare strategie per il futuro di L’Aquila, attraverso l’esperienza quotidiana dei cittadini, con un occhio alle voci della città e ai temi ritenuti strategici. Ci si è messi all’ascolto di alcune voci della città, su temi ritenuti strategici, per iniziare a delineare il progetto per L’Aquila di domani.
La serata proseguirà con musica e socialità, trasformando la piazza in un hub di confronto e aggregazione, in linea con la tradizione delle Feste dell’Unità che mescolano politica e cultura. Le giornate successive, 19 e 20 settembre, manterranno il filo conduttore sulla sanità, con approfondimenti nazionali e provinciali, culminando in un programma ricco di ospiti e iniziative che animeranno il centro storico fino a tarda sera.
La Festa dell’Unità non è solo un evento estivo: è un pezzo di storia italiana che affonda le radici nel 1945, con la “Scampagnata” di Mariano Comense organizzata dal PCI per finanziare e diffondere il giornale l’Unità. Evolutasi in Festival dell’Unità negli anni ’70 e poi nella forma attuale dal 1977, la kermesse è passata dal PCI al PDS e infine al PD, diventando un’arena per dibattiti politici, culturali e gastronomici che coinvolgono migliaia di volontari in tutta Italia. Oggi, in un momento di crisi per i partiti tradizionali, rappresenta un tentativo di radicamento sul territorio, come dimostrato dalla Festa di Fiesole che ha chiuso i battenti dopo 73 anni nel giugno di quest’anno, segnando la fine di un’era per il finanziamento militante del PCI.
A L’Aquila, però, l’evento assume un sapore ancora più amaro e urgente. La città, simbolo della ricostruzione post-sismica, è stata definita dalla Sereni «la vittima per eccellenza del definanziamento e della privatizzazione strisciante della sanità messa in atto dal governo Meloni e da quello regionale di Marco Marsilio». Il contesto abruzzese è critico: la Regione affronta un deficit sanitario di milioni di euro, con accuse di «bugie, debiti e tagli» mosse dal Pd alla giunta Marsilio, che ha aumentato le tasse per colmare i buchi nei bilanci. Il governatore, in conferenza stampa, ha difeso le scelte, celebrando un «exploit occupazionale» con 22mila posti in più, ma le opposizioni, dal Pd al M5S, denunciano un sistema al collasso, con disparità territoriali aggravate dalla pandemia e dai tagli nazionali.
In questo quadro, la Festa diventa un “laboratorio” per l’opposizione: un’alternativa «forte e credibile» alla Giunta regionale, che ha posto il veto sul Fondo Sanitario Nazionale per equità territoriale, infiammandone la battaglia.
Michele Fina, relatore chiave, ha già tuonato contro Marsilio: «In Abruzzo la destra mostra il suo vero volto: meno sanità pubblica e più tasse». L’evento, dunque, non è solo festa, ma un segnale politico in vista delle sfide amministrative, dove il Pd punta a riconquistare terreno valorizzando il servizio pubblico universale contro i «tagli imposti dalla giunta Marsilio».
La Festa dell’Unità ci ricorda che la politica, in tempi di crisi, si fa dal basso: con dibattiti che partono dalle esperienze quotidiane e guardano al futuro.