Sinistra Italiana Avs Marsica: «Avezzano sicura, sì, ma come?»
18 Settembre 2025 - 15:43:44
il progetto “Avezzano Sicura”, che ci viene presentato come panacea di
ogni male urbano dal consigliere Simonelli il quale ritiene,
ingenuamente, che basti aumentare le ore di straordinario dei vigili
urbani per poter aumentare il livello di “sicurezza” (reale o
percepita?) cittadino. Chi conosce davvero le città – la loro carne
viva, le strade, i muri, i volti – sa che la sicurezza non si compra a
ore, non si misura a turni straordinari, né si affida a guardiania
privata che, per definizione, non possiede l’autorità né la legittimità
dei pubblici ufficiali.
La sicurezza non è una bandierina da agitare in Consiglio comunale per
raccogliere applausi, è piuttosto un intreccio fragile e quotidiano che
si tesse con l’educazione, la prevenzione e la giustizia sociale. Jane
Jacobs, con la sua teoria degli “occhi sulla strada”, ci ricorda che la
sicurezza nasce dalla vitalità degli spazi pubblici, dal loro essere
attraversati, amati, vissuti, non dal loro essere recintati e
sorvegliati. Henri Lefebvre ci ha insegnato che lo spazio urbano è un
diritto collettivo e che il degrado e la marginalità si combattono dando
senso e dignità agli spazi, non moltiplicando telecamere o ronde.
Se crediamo che basti alzare la voce della sorveglianza per spegnere la
paura, siamo fuori strada. La paura è un sintomo: è il sintomo della
solitudine, dell’abbandono, dell’assenza di prospettive. Un ragazzo o
una ragazza che trovano un campo da calcio illuminato, una biblioteca
aperta la sera, un laboratorio dove creare, non avranno bisogno di
essere “sorvegliati”. Una comunità che riconosce le fragilità dei suoi
membri e le accompagna non dovrà moltiplicare controlli e straordinari.
Magari aumentare le forze dell’ordine presenti in città potrebbe aiutare
in alcune situazioni, e di certo non ci opponiamo alla cosa, ma non ci
sembra che sia questo il nucleo della questione.
Ci piacerebbe inoltre interrogare il consigliere Simonelli circa i costi
del suo progetto “Avezzano Sicura”, soprattutto specificando quali
saranno le risorse sottratte ad altri servizi – alle scuole, al welfare,
alla cultura – per alimentare questa illusione di sicurezza repressiva.
Noi crediamo che la vera sicurezza urbana non si costruisca con i mezzi
straordinari, ma con gli strumenti ordinari di una comunità giusta:
scuola, lavoro, socialità, rispetto dei beni comuni. È da lì che
dobbiamo ripartire, se davvero vogliamo restituire fiducia e serenità ad
Avezzano. Poi, per carità, va bene qualche vigile in più per strada, le
telecamere non ci fanno paura (sperando di non ritrovarci in una realtà
distopica) ma non prendiamoci in giro: con buona pace del giovane
Simonelli, non è da lì che si parte e non è lì che si finisce.