24 Settembre 2025 - 17:03:28

di Martina Colabianchi

Durante la notte tra martedì e mercoledì, si sono verificati nuovi attacchi contro la Global Sumud Flotilla, mentre navigava a sud di Creta, verso Gaza. Bombe sonore, droni, spray urticanti e materiale non identificato, indirizzati verso le vele, rendendole inservibili per almeno quattro barche delle oltre 40 in viaggio verso Gaza. Non si è verificato alcun danno alle persone.

Da qui, il desiderio di non rimanere in silenzio, ma di scendere ancora in piazza a sostegno degli attivisti e della popolazione stremata di Gaza. È di nuovo la Cgil dell’Aquila, insieme ad Anpi, Udu, Emergency, Arci e Libera, a promuovere una manifestazione che si terrà venerdì 26 settembre, alle 17.30, alla villa comunale dell’Aquila.

«Ricordiamo – scrivono – che la missione Global Sumud Flotilla, il più grande convoglio marittimo civile della storia, con oltre 50 imbarcazioni di varie dimensioni partite da diversi porti del Mediterraneo e dirette verso Gaza, con il sostegno e la partecipazione di attivisti, medici e artisti in rappresentanza di 44 paesi, è un’iniziativa umanitaria internazionale portata avanti da civili, appunto, per rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza, aprire corridoi umanitari e rifornire di viveri e medicinali la popolazione palestinese, ridotta ormai allo stremo».

«Attaccare la Global Sumud Flotilla vuol dire attaccare Gaza, ancora, impedendo che gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese vengano portati a destinazione. Aiuti umanitari di cui i palestinesi hanno disperatamente bisogno. Il genocidio in corso a Gaza è una ferita aperta dell’intero Occidente, che era l’avamposto della democrazia e dei diritti universali di tutti e di tutte, palestinesi compresi».

«Quanto sta accadendo a Gaza ci riguarda, quindi, tutti e tutte. Quello che accade alla missione Global Sumud Flotilla, anche. Questa missione, infatti, è parte di un movimento globale di solidarietà, di dignità e di resistenza nonviolenta, per il popolo palestinese e per tutti i popoli oppressi, per la difesa dei diritti umani e per costruire un mondo effettivamente migliore».