Sinistra Italiana Marsica: «Dalla Marsica un segnale forte sulla questione palestinese»

25 Settembre 2025 - 16:18:27

Il protagonismo giovanile per la pace: dalla Marsica un segnale forte
sulla questione palestinese

Anche gli studenti della Marsica hanno risposto con forza e
consapevolezza alla giornata di mobilitazione nazionale, scendendo in
piazza insieme a migliaia di giovani in tutta Italia per denunciare la
tragedia in corso nei territori occupati e a Gaza.

La loro voce si è unita a quella dei tanti che chiedono la fine delle
complicità istituzionali, l’interruzione della fornitura di armi e la
cessazione di ogni collaborazione tra scuole, università e aziende del
comparto bellico. Un messaggio chiaro: la formazione deve restare uno
spazio di crescita civile e culturale, non un ingranaggio nella catena
di produzione di strumenti di guerra.

Il protagonismo giovanile che abbiamo visto nelle piazze italiane – e in
Piazza Risorgimento ad Avezzano – rappresenta una straordinaria lezione
di coscienza civile e politica. I ragazzi e le ragazze hanno dimostrato
di essere consapevoli delle responsabilità che gravano sul nostro Paese
e, a differenza di chi sceglie il silenzio o la polemica sterile, hanno
preso posizione: hanno detto basta alla violenza e alle brutalità che
colpiscono civili innocenti, rivendicando il diritto universale alla
pace e alla giustizia.

La questione palestinese, troppo spesso relegata a un conflitto lontano,
è stata riportata al centro del dibattito grazie al coraggio delle nuove
generazioni, che hanno saputo trasformare lo sciopero e la protesta in
un atto di solidarietà concreta. La loro partecipazione non è solo un
gesto simbolico, ma un invito a tutta la società italiana ad assumersi
la responsabilità di stare dalla parte giusta della storia, quella del
rispetto dei diritti umani e della nonviolenza.

Condanniamo con fermezza le azioni di pochi teppisti che, a Milano,
hanno cercato di offuscare il significato profondo di questa giornata:
ciò che ha riempito le piazze d’Italia non è stata la violenza, ma la
speranza, la determinazione e la maturità di una generazione che non
vuole restare indifferente.

Ai giovani va riconosciuto un plauso autentico: con la loro
partecipazione hanno ridato senso a parole come giustizia, pace,
solidarietà. Hanno gridato che il silenzio equivale a complicità e che
il futuro può e deve fondarsi sulla dignità di ogni essere umano.

Il messaggio che arriva da questa mobilitazione è potente: i diritti
umani non sono negoziabili, e i giovani italiani hanno scelto di farsene
custodi. È da questa consapevolezza che può nascere una società più
giusta, in cui la pace non resti un’utopia ma diventi un principio
imprescindibile di convivenza.

“Stiamo dalla parte giusta della storia” – lo slogan che ha unito
studenti da nord a sud – non è soltanto un grido di piazza ma un impegno
collettivo che interpella ciascuno di noi.