30 Settembre 2025 - 09:56:34

di Tommaso Cotellessa

La stagione turistica estiva in Abruzzo si chiude con un bilancio complessivamente positivo, a testimoniarlo sono i dati diffusi dall’Osservatorio Turismo di Confcommercio.

Secondo quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio, infatti, si evince che le presenze nella regione sono cresciute in media del 10% rispetto al 2024. Un incremento che conferma l’attrattività dell’Abruzzo, seppure con andamenti molto diversi da territorio a territorio.

«Stiamo assistendo a un turismo in piena evoluzione, che riflette le mutate abitudini dei consumatori, sempre più orientati a spalmare le vacanze lungo tutto l’anno», ha spiegato il presidente di Confcommercio Abruzzo, Giammarco Giovannelli, presentando l’analisi sulla stagione estiva appena conclusa.

A trainare la crescita sono stati soprattutto i piccoli borghi e le mete legate all’enogastronomia e al turismo en plein air, dove si sono registrati picchi del 50% in più di vacanzieri rispetto al 2023. Più altalenante invece l’andamento del turismo balneare: flessione evidente a luglio e nella prima decade di agosto, mentre le presenze sono cresciute nei periodi di bassa stagione, grazie anche a prezzi più contenuti. La permanenza media si è attestata tra le 4 e le 7 notti.

Sul fronte della spesa, il budget medio dell’estate 2025 è stato di circa 1.170 euro a persona, stabile rispetto all’anno precedente. Differenze significative emergono mese per mese: a giugno la spesa media si è fermata a 650 euro, a luglio è salita a 820, per toccare i 930 euro ad agosto, il mese delle vacanze più lunghe e costose. Settembre, con soggiorni più brevi, ha registrato una media di 750 euro pro capite.

Quanto alle sistemazioni, il 21% dei pernottamenti ha riguardato gli hotel, seguiti dai bed & breakfast (17%). Le case in affitto breve hanno rappresentato il 13% delle scelte, mentre il 14% dei turisti ha optato per seconde case o ospitalità presso amici e parenti. Agriturismi, campeggi, villaggi e resort hanno completato l’offerta, con una buona tenuta soprattutto nelle aree montane e nei borghi.

Le destinazioni più gettonate restano città d’arte, montagna e piccoli borghi, mentre le aree di campagna hanno raccolto circa il 6% delle preferenze. “Questi dati – commenta Giovannelli – descrivono una regione in crescita, sempre più apprezzata per il turismo esperienziale legato alla natura e ai centri storici. Ma la stagione estiva, compressa in meno di cento giorni, non basta a garantire margini adeguati agli operatori”.

Per Confcommercio Abruzzo è urgente puntare sulla destagionalizzazione . «Le infrastrutture sono ancora poche e spesso inadeguate», osserva il presidente, che lancia un appello a istituzioni ed enti locali per una programmazione condivisa: «Serve una sinergia pubblico-privata per alzare gli standard dell’accoglienza e rendere fruibile la destinazione Abruzzo durante tutto l’anno. Le Dmc stanno lavorando in questa direzione, coinvolgendo giovani esperti dei territori».

Giovannelli conclude con una visione di lungo periodo: «L’Abruzzo ha un potenziale straordinario: un mix unico di bellezze naturali, patrimonio storico, cultura ed enogastronomia. È una meta che conquista sempre più viaggiatori, anche dall’estero. Ora la sfida è trasformare questa crescita in una solida opportunità per il futuro del turismo regionale».