02 Ottobre 2025 - 16:48:56

di Martina Colabianchi

L’Anvu, Associazione Professionale della Polizia Locale d’Italia, torna ad esprimere forte preoccupazione in merito alla nomina del nuovo comandante della polizia locale del Comune dell’Aquila, definendola «un atto nullo e in contrasto con i principi di legalità».

Secondo l’associazione, la decisione del sindaco – che ha affidato la guida del corpo a un dirigente tecnico estraneo alla polizia locale – non solo viola il giudicato amministrativo, ma presenta anche seri profili di conflitto di interessi.

Lo scorso 25 settembre, l’architetto Marco Marrocco, già dirigente del settore Trasporto pubblico locale, è stato nominato a capo della polizia municipale fino al 31 dicembre. Succede alla dottoressa Patrizia Celani, comandante della polizia locale dall’agosto del 2024 a scavalco con il comune di Ascoli Piceno. Nomina, quest’ultima, poi dichiarata illegittima a seguito della sentenza del Tar.

La nuova nomina, come sottolineato anche da alcuni esponenti delle opposizioni, sarebbe stata possibile grazie all’emendamento alla legge regionale del 2012, fortemente contestato da più parti e approvato dalla maggioranza in Regione, che prevede la possibilità di affidare l’incarico di comandante della polizia locale ad un dirigente esterno al corpo.

«Si tratta di una scelta che mina la credibilità e l’autonomia della polizia locale – tuona l’Anvu in merito alla nomina di Marrocco -. Il comandante non può essere ridotto a un incarico amministrativo qualsiasi, ma deve essere una figura indipendente e qualificata, capace di garantire legalità e professionalità, come già riconosciuto dal Tar e dal Consiglio di Stato».

L’Anvu comunica di aver già segnalato la vicenda alle massime autorità giudiziarie e istituzionali – Prefettura, Procura della Repubblica, Corte dei Conti, Anac e Tar Abruzzo – chiedendo il ripristino della legalità e il pieno rispetto delle decisioni della magistratura amministrativa.

«L’Anvu – scrive la presidente nazionale Silvana Pacisi sarebbe naturalmente attesa un intervento da parte del Prefetto dell’Aquila, considerato che egli riveste, in questa vicenda, una duplice funzione: da un lato, quella di commissario di governo, cui spetterebbe di valutare la segnalazione sulla probabile incostituzionalità della legge regionale; dall’altro, quella di commissario ad acta, chiamato a dare seguito all’ordine del Tar con la nomina del comandante in base alla legge vigente al tempo della sentenza. A fronte di tali rilevanti attribuzioni, desta non poche perplessità il fatto che, nonostante le sollecitazioni già rappresentate, non sia ancora pervenuta alcuna posizione ufficiale».