02 Ottobre 2025 - 16:34:32
di Vanni Biordi
L’Abruzzo tenta l’accelerazione sui mercati internazionali, scegliendo la Spagna come crocevia strategico.
Lunedì 6 e martedì 7 ottobre, una folta delegazione di aziende del turismo e agroalimentare abruzzese, affiancate dalle Camere di Commercio e dal Consiglio Regionale, è attesa nella capitale spagnola per una due giorni di incontri business-to-business sotto l’egida del programma “Radici e Rotte”.
L’obiettivo dichiarato è l’espansione commerciale, ma l’iniziativa, pur encomiabile, solleva interrogativi sulla reale capacità di tradurre l’entusiasmo istituzionale in durature opportunità di business.
L’Abruzzo, lo voglio sottolineare, offre nicchie di mercato durature proprio per imprenditori innovativi. Non ci si deve limitare al turismo stagionale. Sarebbe un errore.
Si deve puntare forte sull’agroalimentare di alta qualità, valorizzare i prodotti tipici come zafferano, tartufo, olio, vino, con certificazioni DOP/IGP e canali di vendita online diretti, anche internazionali. Il “chilometro zero” è molto richiesto. Anche se, per l’Abruzzo, lo ribattezzerei, “chilometro buono”.
Dobbiamo tenere in considerazione anche l’ecoturismo e il benessere perché in Abruzzo con c’è solo mare e montagna, ma ci sono servizi esperienziali focalizzati su trekking sostenibile, ritiri yoga e turismo slow nei borghi interni. Si deve puntare ad un’offerta di pacchetti all-inclusive e digitalizzare l’esperienza.
Infine, ci si deve mettere in testa di investire nell’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura e alla gestione del territorio. Piccole startup in smart farming o monitoraggio ambientale possono trovare terreno fertile grazie ai fondi regionali. Digitalizzazione e sostenibilità sono le parole chiave per il successo a lungo termine.
Questa iniziativa si inserisce nel solco di una recente e rafforzata collaborazione istituzionale, culminata con l’Abruzzo ospite d’onore all’Ambasciata italiana a Madrid per la Festa della Repubblica lo scorso 2 giugno. Questa continuità è un punto di forza. «Quando le Istituzioni creano canali di reale collaborazione, le ricadute in termini economici e culturali non tardano ad arrivare», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. La presenza del consigliere Emiliano Di Matteo e il ruolo attivo dell’ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi e della rete italiana in Spagna sono elementi che assicurano una base logistica e diplomatica solida.
Le Camere di Commercio abruzzesi, Gran Sasso d’Italia e Chieti-Pescara, si dimostrano le vere promotrici operative. La presidente Antonella Ballone definisce la missione «non solo una missione commerciale, ma un investimento strategico, puntando sull’eccellenza dei prodotti dell’agrifood e dei servizi».
Parallelamente, il presidente Gennaro Strever evidenzia l’affinità culturale tra Italia e Spagna, citando la cucina e lo stile di vita come «base solida per costruire collaborazioni durature», senza dimenticare l’importanza del potenziamento dei collegamenti aerei come driver fondamentale per gli scambi.
L’ottimismo istituzionale è palpabile e necessario. La scelta del modello B2B è corretta, mirata a creare partnership dirette e ridurre le intermediazioni, il che è cruciale per il posizionamento di prodotti di alta gamma come quelli enogastronomici abruzzesi. L’export è, come sottolinea Strever, un pilastro della competitività abruzzese e rafforzare i legami nell’Unione Europea è una mossa saggia in un «contesto internazionale caratterizzato da grande fragilità e incertezza».
Però, il successo di queste vetrine internazionali risiede nella loro capacità di andare oltre l’evento mondano e diplomatico.
Ci sarebbero alcuni nodi da sciogliere, a cominciare dalla sostenibilità nel tempo. Un summit di due giorni, pur ben strutturato, è solo un inizio. La vera sfida non è ottenere contatti, ma garantire un follow-up costante e l’assistenza post-missione per le 13 aziende partecipanti, molte delle quali piccole realtà artigianali. È fondamentale che l’azione promozionale non si esaurisca con il rientro in Italia. Ci sarebbe da affinare la differenziazione commerciale. L’Abruzzo porta in tavola prodotti di eccellenza, da Citra vini a Scuppoz Liquori, fino al Pastificio Maiella e ai salumieri. Il mercato spagnolo, benché affine culturalmente, è maturo e competitivo. La domanda è se l’approccio B2B sarà sufficientemente mirato a intercettare buyer che cercano realmente l’unicità abruzzese e non solo un generico prodotto italiano e poi, la vicinanza culturale deve essere tradotta in un vantaggio competitivo chiaro, non solo in una premessa retorica.
Il programma, che prevede saluti istituzionali al Consolato, l’analisi economica del Prof. Giuseppe Mauro e i panel su “Invest in Madrid” e incontri con la Cámara de Comercio de Madrid, è denso di presenze istituzionali. Anche se indispensabile, l’eccessiva enfasi istituzionale non deve sovrastare il tempo e lo spazio dedicati al core business e gli incontri B2B tra le aziende abruzzesi e i buyer spagnoli, che in effetti occupano solo un segmento del primo pomeriggio di lunedì.
La due giorni si chiuderà con incontri mirati, come quelli con il “Clúster Agroalimentario” e “Vinos de Madrid”. Questo targeting è un segnale positivo. Ora l’Abruzzo deve dimostrare che “Radici e Rotte” è più di uno slogan e che l’eccellenza della sua produzione ha la forza commerciale per imporsi stabilmente in una delle porte d’accesso più importanti al mercato europeo e latinoamericano. La palla, dopo il blitz madrileno, passa alle imprese e alla perseveranza delle Istituzioni nel sostenere il loro sforzo nel medio-lungo termine.