04 Ottobre 2025 - 15:46:17

di Marco Giancarli

Si è discusso delle ultime novità terapeutiche per curare l’Hiv nel confronto tra eccellenze cliniche regionali e nazionali che sono intervenuti nel corso della seconda edizione del congresso “HIV clinical prAQtice“.

Si tratta di un evento scientifico di rilevanza nazionale, organizzato dal dott. Alessandro Grimaldi e dal dott. Arturo Ciccullo, del reparto malattie infettive dell’ospedale San Salvatore, rivolto in particolare a giovani medici, clinici e accademici di tutta Italia, con la partecipazione di esperti nazionali, provenienti da università, centri clinici di malattie infettive e strutture di ricerca.

Il dottor Grimaldi, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia dell’Aquila, ha fatto il punto, ai microfoni di LaQtv, sullo stato di avanzamento delle terapie.

«Le novità che abbiamo sono molto importanti perché adesso abbiamo i cosiddetti farmaci “long acting”, i cui effetti si esplicano nel giro di mesi. Quindi, potremmo utilizzare questi farmaci, fare un-iniezione e per sei mesi poter non fare più niente. Già adesso facciamo un’iniezione che ripetiamo ogni due mesi come cura per l’HIV. È importante, però, tornare anche a fare prevenzione. Da questo punto di vista, credo che questo convegno sia molto pertinente – spiega Grimaldi -. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, e in questo senso credo che sia importantissimo fare molta informazione e prevenzione».

Secondo i dati del Centro operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia sono state segnalate 2.349 nuove diagnosi, corrispondenti a un’incidenza di 4 nuovi casi per 100.000 residenti. Questo dato è in aumento rispetto agli anni immediatamente precedenti, dopo una fase di calo dal 2012 al 2020. L’analisi complessiva dei numeri indica che molte diagnosi vengono fatte in fase già avanzata o tardiva. E’ un aspetto che ribadisce come, al di là dei progressi delle terapie, la sfida resti quella della diagnosi precoce.

«Abbiamo una ripresa tra i giovanissimi, quindi non c’è più quella percezione di pericolo che c’era qualche decennio fa – spiega ancora Grimaldi -. Altro dato secondo me importante è che spesso la malattia viene diagnosticata in fase molto avanzata, e quindi questo comporta che poi ci sia un’evoluzione meno favorevole, e bisogna sottoporsi a terapie più importanti e che, quindi, presentano anche effetti collaterali. Quindi, sarebbe molto importante arrivare ad una diagnosi precoce e anche io, in qualità di presidente dell’Ordine dei medici, attuerò degli incontri per diffondere alcune azioni preventive».

Molte delle diagnosi, inoltre, riguardano soggetti che ricadrebbero nella fascia di popolazione cui viene offerta la PrEP, la profilassi per infezione da HIV erogabile da tutti gli ambulatori di Malattie Infettive, incluso quello dell’ospedale di L’Aquila. La profilassi insieme alla prospettiva dell’imminente disponibilità di farmaci intramuscolo, sarà uno degli argomenti centrali del dibattito di sabato prossimo.