04 Ottobre 2025 - 09:28:51

di Redazione

L’Abruzzo è protagonista quest’anno delle celebrazioni nazionali in onore di San Francesco d’Assisi.

L’Abruzzo ha donato infatti l’olio che alimenta la lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla tomba del Santo.

Nella basilica superiore di San Francesco, il sindaco Pierluigi Biondi ha acceso la lampada votiva alla presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e del ministro della cultura, Alessandro Giuli.

«Con la stessa commozione con cui, in passato, ho acceso il tripode del Perdono a Collemaggio, oggi ho acceso la lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco. È un atto che compio con la fascia tricolore sul cuore, simbolo di etica pubblica e di impegno per il bene comune, animato dai valori della misericordia e della pace che tanto San Francesco quanto Papa Celestino V ci hanno consegnato come patrimonio universale. L’Abruzzo, con i suoi artigiani, i suoi orafi, le sue comunità, ha portato ad Assisi il volto di una terra operosa, capace di trasformare la fede in arte, devozione e solidarietà», ha dichiarato il sindaco Biondi.

«La cerimonia ha rafforzato il legame tra due luoghi simbolo della spiritualità cristiana: la Porziuncola di Assisi e la Basilica di Collemaggio all’Aquila, unite dal messaggio di pace, umiltà e riconciliazione trasmesso rispettivamente da San Francesco e da Papa Celestino V. Assisi e L’Aquila, mai come in questo momento storico, con la forza del loro portato secolare, si uniscono nella preghiera di una pace che appare irrealizzabile contro il rumore sempre più invasivo delle armi, la cieca distruzione, la ragione che disconosce l’umanità», ha concluso il primo cittadino aquilano.

La visita di Meloni si inserisce nel contesto di un’edizione particolarmente significativa della festa, che giunge a un anno dall’avvio del cammino verso l’ottavo centenario della morte di San Francesco (1226-2026) e coincide con la recente approvazione da parte del Parlamento della legge che istituisce il 4 ottobre come festa nazionale civile, giorno in cui si celebra San Francesco patrono d’Italia dedicata ai valori francescani di pace, fraternità e custodia del creato.

«Che da Assisi e dall’Abruzzo si levi un messaggio forte, luminoso e coraggioso, quello di credere che la pace è possibile, di lavorare insieme per costruirla, e di difenderla come il più prezioso dei beni comuni»: è l’appello che il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha lanciato da Assisi in occasione delle celebrazioni per San Francesco patrono d’Italia.

«Un saluto a ogni pellegrino che oggi ha voluto essere presente in questo luogo di amore, pace e fratellanza, in particolare a tutti i sindaci abruzzesi e alle diverse comunità locali della mia regione che hanno scelto di essere sostegno alle istituzioni in questa importante giornata», ha detto aprendo il suo intervento.

«L’Abruzzo e l’Umbria sono terre di santi – ha ricordato Marsilio – ed essere protagonisti ad Assisi, per la mia Regione, terra di Celestino V, significa unire idealmente la Porziuncola di San Francesco e Collemaggio a L’Aquila, sottolineando un vincolo simbolico e spirituale tra questi due luoghi santi. Con linguaggi e tempi diversi, entrambi hanno richiamato e richiamano sempre la centralità della pace, dell’umiltà e della riconciliazione. Essere chiamati a rappresentare l’Italia davanti al Patrono della Nazione è un onore immenso e, al tempo stesso, un riconoscimento della storia, della cultura e della fede abruzzese».

Dall’Abruzzo, oltre alle istituzioni, sono arrivati molti pellegrini.

Tra i pellegrini e i visitatori arrivati ad Assisi per la giornata dedicata al patrono d’Italia, alcuni hanno portato con loro le bandiere palestinesi come segno simbolico di pace e solidarietà. Non si tratta di una manifestazione né di un’iniziativa organizzata: le bandiere sono state esposte spontaneamente da cittadini presenti alle celebrazioni.

Le bandiere, hanno spiegato alcuni presenti, vogliono essere un segno di vicinanza alle popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente e un richiamo allo stesso messaggio di pace che da Assisi, città simbolo della fraternità universale, si leva ogni anno il 4 ottobre.

Presente alle celebrazioni anche il presidente del Parco regionale Sirente Velino, Francesco D’Amore,  insieme ai sindaci del territorio.

San Francesco è infatti il protettore del Parco.

«Dopo oltre vent’anni, la Conferenza Episcopale Italiana ha scelto la regione Abruzzo per questo gesto che unisce spiritualità, tradizione e identità nazionale. L’offerta comprende 500 litri di olio extravergine d’oliva 100% italiano, due anfore in ceramica aquilana, un contributo al restauro della loggetta di controfacciata della Basilica di Santa Maria degli Angeli e due dipinti settecenteschi raffiguranti San Francesco e Santa Chiara – afferma D’Amore – ll Poverello di Assisi è il protettore del Parco Sirente Velino, che conserva molteplici testimonianze del suo passaggio e della devozione alla sua figura. Nell’area protetta, la presenza di conventi, opere d’arte e reliquie racconta il forte legame con San Francesco. A Castelvecchio Subequo sono custodite le Sacre Stimmate in un antico reliquiario di scuola sulmonese, mentre la tradizione ricorda l’ospitalità offerta dai Conti di Celano al Santo attorno al 1216. Da quel dono nacque il convento di Santa Maria di Celano, una delle prime testimonianze del francescanesimo in Abruzzo. Questa eredità ha trasformato il Parco non solo in un luogo di spiritualità, ma anche in un punto di riferimento per il turismo religioso e culturale legato a San Francesco, con ricadute significative per le comunità locali».

Sempre oggi, nel giorno dedicato a San Francesco, torna la Marcia per il Creato, giunta all’undicesima edizione. L’iniziativa, promossa dal Parco Sirente Velino insieme alle Guide Orsa Maggiore Trekking e Ambiente, prevede un percorso di circa 22 chilometri da Aielli a Castelvecchio Subequo, attraversando Collarmele e Gagliano Aterno.

Un cammino che intreccia natura, storia e spiritualità, ripercorrendo idealmente le orme del Santo. Lungo il percorso, momenti di riflessione e gesti simbolici: l’incontro alla Fonte Cituro con i Carabinieri Forestali sul tema della tutela ambientale, la rievocazione dello storico accordo di pace tra i sindaci di Collarmele e Gagliano Aterno, fino alla conclusione al Convento di San Francesco di Castelvecchio Subequo, con una celebrazione religiosa.