08 Ottobre 2025 - 18:49:59
di Redazione
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre 2025), le associazioni aderenti a UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale) Abruzzo – 180amici L’Aquila, Altri Orizzonti Lanciano e La Via del Sole Teramo – lanciano un appello pubblico per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla condizione dei servizi di salute mentale abruzzesi.
L’appello denuncia come i Dipartimenti di Salute Mentale risultino ancora frammentati e non pienamente rispondenti ai bisogni delle persone, con una progressiva perdita di centralità dei Centri di Salute Mentale (CSM) a favore dei servizi ospedalieri.
UNASAM Abruzzo sottolinea «le criticità strutturali che attraversano il sistema: difficoltà di accesso ai CSM, riduzione degli interventi psicosociali, ricorso crescente ai Trattamenti Sanitari Obbligatori, assenza di una residenzialità leggera e insufficiente integrazione tra servizi sanitari e sociali»
Particolare attenzione viene riservata anche al disagio giovanile e alla “sanitarizzazione” dei comportamenti di bambini e adolescenti, con il rischio – si legge nell’appello – di «cristallizzare carriere psichiatriche piuttosto che rispondere ai bisogni evolutivi dei minori».
Tra le proposte avanzate:
- apertura h24, 7 giorni su 7 dei Centri di Salute Mentale;
- sostegno continuativo alle famiglie con gruppi di Auto Mutuo Aiuto;
- potenziamento delle competenze del personale nelle strategie non farmacologiche;
- attivazione di abitazioni condivise e progetti con budget di cura;
- promozione dell’inserimento lavorativo e di sportelli di ascolto per adolescenti.
L’appello invita infine la Regione Abruzzo a riconvocare la Consulta regionale per la salute mentale, ferma dal 2019, per aprire un confronto ampio e partecipato tra istituzioni, servizi e associazioni.
«È tempo di passare da un approccio ospedaliero a uno realmente comunitario e inclusivo – dichiara il referente UNASAM Abruzzo, Alessandro Sirolli –. Solo lavorando insieme possiamo favorire una società più accogliente e rispettosa dei diritti delle persone con sofferenza mentale».