14 Ottobre 2025 - 12:38:25

di Redazione

La seduta congiunta della Prima Commissione “Bilancio, Affari generali e istituzionali” e della Seconda Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture” si impone come l’epicentro della giornata politica regionale, con all’ordine del giorno l’esame del cruciale progetto di legge, a firma dei consiglieri Lorenzo Sospiri e Marianna Scoccia, che mira a una riorganizzazione radicale del Servizio Idrico Integrato abruzzese.

La proposta Sospiri-Scoccia risponde all’esigenza, dettata anche dal quadro normativo nazionale, di superare l’attuale e inefficiente frammentazione delle gestioni (oggi sei) per convergere verso un modello più efficiente e industrializzato, marcatamente orientato verso la gestione in house e il controllo pubblico.
Il cuore della riforma risiede nella riduzione dei gestori attraverso la creazione di due sub-ambiti gestionali strategici: uno incentrato sul massiccio del Gran Sasso e l’altro sull’area Maiella-Morrone. Questa riorganizzazione è pensata per massimizzare l’efficienza e la capacità di approvvigionamento della risorsa idrica.

Un obiettivo primario è l’aumento degli investimenti. Il consolidamento gestionale previsto rafforzerà la solidità finanziaria dei nuovi enti, permettendo loro l’accesso a cruciali finanziamenti per opere pubbliche, come quelli erogabili da Cassa Depositi e Prestiti. Questo è essenziale per attuare un serio programma di investimenti sulle reti idriche, vitale per ridurre le perdite e ammodernare infrastrutture obsolete. L’entrata in vigore delle nuove gestioni è pianificata per il 2027, in allineamento con la scadenza della maggior parte delle concessioni esistenti. La riforma prevede inoltre l’adozione di una Tariffa Unica all’interno di ciascun sub-ambito gestionale, garantendo equità tariffaria.

La riunione, per la sua portata, assume un carattere di massima rilevanza politica e tecnica, confermato dalla vasta gamma di audizioni programmate. La Commissione ascolterà il Presidente dell’ANCI Abruzzo (in rappresentanza dei Comuni), i Presidenti delle quattro Province, i vertici delle principali società di gestione idrica come Gran Sasso Acqua S.p.A. e Ruzzo Reti S.p.A., e le rappresentanze sindacali (CGIL, CISL e UIL). Tale approccio testimonia la chiara volontà di ricercare un ampio consenso istituzionale e, contemporaneamente, di affrontare in modo diretto e trasparente i complessi nodi gestionali e occupazionali che inevitabilmente accompagnano una riforma di tale portata sistemica.

«Nella passata legislatura a valle della commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica che ho presieduto il Consiglio regionale ha approvato un documento che andava in realtà nella direzione del gestore unico – ha affermato Sara Marcozzi E’ importante, nel momento in cui arriveremo alla scadenza delle concessioni di questi gestori, arrivare e dare la possibilità al pubblico di poter competere con i gestori privati, grandi gestori privati e industrie dell’acqua, per cercare di mantenere una gestione pubblica abruzzese e omogenea su tutti i territori-. Si dice ‘facciamo quattro gestori uno per provincia’, ma è un concetto che può essere definito un po’ antico, di ripartizione territoriale un po’ per campanili. In realtà dovremmo cercare di accorparci quanto più possibile per fare massa critica e avere una maggiore capacità di investimento, per mettere a terra gli investimenti e attrarli, per uniformare la tariffa, interconnettere le reti e portare l’acqua da dove c’è a dove serve. Oggi abbiamo dei territori in cui l’acqua è sovrabbondante e in certi casi le dispersioni sono fisiologiche, perché le condotte non ce la fanno a portare tutta quell’acqua e quindi siamo costretti a farle disperdere e territori, invece, in cui dobbiamo scavare dei pozzi e paghiamo milioni e milioni di euro di energia elettrica e poi ovviamente le società di gestione non ce la fanno, perché non non riusciamo a trasportarla. Quello che dovremmo fare, quindi, con questo progetto di legge è cercare di guardarci come regione, non come singoli territori e operare al meglio, ovviamente nell’interesse dei cittadini».