14 Ottobre 2025 - 17:25:28

di Martina Colabianchi

Continua a destare preoccupazione la vertenza Aura che interessa, in totale, una sessantina di lavoratori.

L’azienda aquilana, acquistata dalla svizzera Mival Connect, ha infatti presentato, nei mesi scorsi, un piano aziendale che prevede tagli del 48% sul costo del personale. Se questo non bastasse, a causare ulteriore preoccupazione ai dipendenti è la cassa integrazione, decisa dalla proprietà.

Proprio su quest’ultima, l’Inps non avrebbe approvato la richiesta avanzata da Aura, poiché non solo non sussistono i requisiti normativi, ma l’azienda non avrebbe neanche prodotto l’ulteriore documentazione richiesta dall’ente per la valutazione.

A comunicarlo sono le segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, insieme alle Rsu Aura.

«Questa situazione ci preoccupa fortemente – scrivono i sindacati -, significa che i lavoratori dovranno essere retribuiti, al normale salario, dall’azienda anche per i periodi dove sono stati collocati in Cigo (da fine agosto ad oggi), con conseguente rientro immediato al lavoro, non sussistendo le prerogative per rimanere in cassa integrazione».

«Solitamente, – proseguono – entro il 15 del mese, le maestranze ricevono la retribuzione del mese precedente, per cui, considerando quanto sopraesposto, entro domani si aspettano di ricevere i cedolini e la retribuzione del mese di settembre 2025. Ad oggi non ci sono né riscontri, né comunicazioni ed interlocuzioni da parte ne dell’azienda Aura, che sembra essere sparita nel nulla, né tanto meno da parte di Mival».

«A fronte dell’ufficialità da parte di Inps, essendo stato ratificata la non approvazione all’azienda, i lavoratori dovranno rientrare a lavorare. Sempre più necessario ed urgente che le Istituzioni facciano fare un approfondimento dagli organismi di controllo finanziari», concludono i sindacati.

Contestualmente, le sigle hanno inviato una pec all’azienda e, per conoscenza, a tutti gli enti interessati.