L’intervento di Sinistra Italiana L’Aquila su aggressione "Ha stata la sinistra"

14 Ottobre 2025 - 11:30:06

“Ha stata la sinistra”, con l’uso facoltativo dell’h (la famosa “mutina”
di quando eravamo bambini), perché il web, si sa, è il mondo della
libertà e lì ognuno è libero di dire ciò che vuole e come vuole (almeno
fino a quando non arriva una querela); purtroppo per noi, per il web non
valgono le famose regole del Fight Club, dove quello che succede lì, lì
deve rimanere. Il web indirizza, fa opinione e, soprattutto, molto
spesso è l’humus (con l'”h”) dove coltivare odio e ignoranza.

Così, anche stavolta, di fronte a un episodio grave come quello accaduto
alla Villa Comunale durante la Coppa Gran Sasso d’Italia —
un’aggressione tra due giovani stranieri — la risposta del centrodestra
è arrivata puntuale come una tassa: silenzio da parte degli
amministratori comunali e leoni da tastiera, più o meno reali, scatenati
nell’attribuire colpe alla “sinistra”.
Cosa c’è di più comodo che fare lo struzzo e lasciare che la colpa venga
attribuita a chi non governa da anni?

Eppure, chi governa da otto anni L’Aquila, da oltre 6 la Regione e da
troppi il Paese, è proprio quella destra che oggi gioca al gioco dello
struzzo: testa sotto la sabbia, coda ben dritta e sguardo rivolto
altrove.
In questi otto anni, la città è stata amministrata con grande capacità
di rimozione selettiva: le marginalità sociali? Invisibili. Le periferie
abbandonate? Non pervenute. Tutto centro, pietra bianca, promozione di
una classe dirigente amica e majorettes.
La ricostruzione post-sisma, che avrebbe potuto essere un’occasione per
creare spazi di vita e comunità, si è trasformata in un patchwork di
“non luoghi”: quartieri senz’anima, dove la solitudine si mescola alla
precarietà e dove la devianza trova spesso terreno fertile.

Ma guai a parlarne, perché altrimenti “ha stata la sinistra” potrebbe
iniziare a non funzionare più.
E se qualcuno osa ricordare che Giorgia Meloni governa il Paese da tre
anni e che la destra, in varie forme (Lega in primis), ha passato più
tempo al governo che all’opposizione negli ultimi venticinque anni,
allora si cambia discorso.
Del resto, il centrodestra ha un talento raro: quello di governare
fingendo di essere all’opposizione.

Venticinque anni, dicevamo, in cui il mondo che conoscevamo è cambiato;
venticinque anni in cui globalizzazione, aumento delle temperature,
migrazioni e cambiamenti geopolitici importanti ci chiedono uno sforzo
di pensiero politico, ci chiedono una politica all’altezza della
situazione e non due slogan buoni quando si fa opposizione (ricordate
ancora il famoso “blocco navale”? Che fine ha fatto?) oppure l’apertura
di canili a 5 stelle in Albania.

Noi di Sinistra Italiana L’Aquila crediamo invece che la sicurezza non
si garantisca con proclami, ma con politiche reali di inclusione,
formazione e prevenzione.
Servono percorsi di integrazione veri, non parcheggi sociali. Inoltre
sono necessari rapporti internazionali efficaci, affinché i rimpatri di
chi delinque siano praticabili, certo sempre nel rispetto dei diritti
umani.
Serve, soprattutto, non abbandonare i giovani che escono dai circuiti di
protezione, perché il passaggio alla maggiore età non può diventare un
salto nel vuoto e a L’Aquila questo problema è particolarmente evidente.

Abbiamo denunciato più volte la perversione di un sistema
dell’accoglienza per cui:

– fino a 18 anni, un minore straniero non accompagnato gode di un
minimo di sistema di protezione, a volte ridotto al minimo sindacale
della garanzia di un tetto e di pasti più o meno caldi, senza impegnare
tutti i soggetti che dovrebbero essere coinvolti, dai privati ai
pubblici, a programmare politiche di integrazione, lasciando il tutto
alla buona volontà degli uni o degli altri: vige lo spontaneismo
istituzionalizzato in uno dei temi principali delle politiche sociali!

– dopo i 18 anni, a prescindere se si è imparato l’italiano o si
sia trovato un lavoro, si viene portati fuori dalle strutture di
accoglienza, messi per strada, alla mercè della strada a fare quello che
la strada chiede di fare, spaccio o prostituzione che sia.

La sicurezza, per noi, nasce dalla giustizia sociale, non
dall’indifferenza. Siamo convinti che se metti un uomo nella condizione
di non avere nulla da perdere, si comporterà come uno che non ha nulla
da perdere. Purtroppo in questo momento non solo non riusciamo, con
sistematicità, ad avviare vere politiche di integrazione ma non siamo
capaci neanche di far funzionare la fase repressiva, con la quasi
impossibilità di portare a termine i rimpatri di chi delinque (l’unico
paese con cui sembrano funzionare è la Tunisia). D’altra parte alcuni
governi nordafricani sono nostri grandi partner commerciali e gli affari
sono affari, con buona pace dei leoni da tastiera che non si chiedono
come mai, da Biondi in giù, domina il silenzio quando in città accadono
accoltellamenti, aggressioni e cose simili.
Fabrizio Giustizieri – segretario Provinciale Sinistra Italiana – AVS
L’Aquila
Pierluigi Iannarelli – Segretario Comunale Sinistra Italiana – AVS
L’Aquila
Lorenzo Rotellini -Capogruppo AVS Comune dell’Aquila