17 Ottobre 2025 - 17:16:14

di Martina Colabianchi

Dopo settimane di proteste e mobilitazioni da parte dei sindacati, culminate in un tavolo di crisi in Regione Abruzzo a fine settembre, la società Mival Connect, proprietaria dell’Aura Materials dell’Aquila, ha inviato una nota in cui afferma, per la prima volta, che sarebbero in corso “trattative con partner strategici” per uscire dalla crisi e salvare i posti di lavoro.

Lo riferiscono, in una nota, le sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e le Rsu Aura, che si chiedono come mai questa informazione non sia stata comunicata in occasione del tavolo regionale, a cui i rappresentanti della società svizzera non si sono presentati.

Giovedì, intanto, c’è stata un’altra mobilitazione dei dipendenti, che hanno protestato davanti alla sede dell’azienda per tornare al lavoro, dato che non hanno ancora ricevuto lo stipendio e la richiesta di cassa integrazione da parte dell’azienda è stata respinta dall’Inps.

La Mival Connect, lo ricordiamo, aveva presentato un piano aziendale che prevedeva tagli del 48% sul costo del personale. In tutto, ad essere a rischio sono circa una sessantina di posti di lavoro.

Nel pomeriggio, l’azienda ha inviato un’ulteriore nota in cui dice che pagherà lo stipendio di settembre 2025, ma sostituendo di fatto i giorni di Cigo non approvata con l’utilizzo forzato di ferie, permessi e festività non godute. La nota ha messo in allarme i sindacati, che hanno inviato una pec, mettendo in copia l’Ispettorato del Lavoro (ITL) e tutti gli enti coinvolti. Per le sigle, infatti, questa mossa è vista come la prova che l’azienda non conosce o ignora le regole italiane, ed in particolare le disposizioni previste dal Ccln Metalmeccanico, su come e quando è possibile utilizzare ferie e permessi.

In seguito al sit-in dei lavoratori, e al fallito tentativo del sindaco Pierluigi Biondi di mettersi in contatto con l’azienda proprietaria, giovedì il prefetto ha subito convocato un tavolo d’urgenza con i sindacati e le istituzioni, promettendo di convocare a stretto giro l’azienda per avere chiarimenti. La questione è poi approvata anche in una conferenza dei capigruppo in Comune, dove è stata confermata la segnalazione con esposti alle autorità competenti.