18 Ottobre 2025 - 15:26:23
di Angelo Liberatore
Tra dicembre 2024 e luglio 2025, in Abruzzo il credito concesso dalle banche alle imprese è cresciuto più della media nazionale. 1.6% il dato fatto registrare dalla nostra Regione, a fronte del 0.9% aggregato del sistema Paese. In cifre assolute, il sistema delle imprese in Abruzzo ha potuto beneficiare di un aumento del credito bancario pari a 144 milioni di euro.
Lo studio è della CGIA di Mestre che ha elaborato dati forniti da Banca d’Italia. A trainare il dato regionale abruzzese è la provincia di Chieti, sesta in Italia per aumento del credito alle imprese. 5.8% la crescita del territorio teatino, con una variazione assoluta che è incrementata di quasi 158 milioni di euro. Le altre tre province abruzzesi, invece, sono più in basso in graduatoria. Pescara è cinquantaquattresima, con una crescita del credito che in percentuale è 0, anche se in valore assoluto c’è un dato positivo di 300mila euro. Subito dietro L’Aquila (57esima): qui il credito alle imprese scende di 2 milioni e mezzo in valore assoluto e dello 0,2 in dato percentuale. Infine, 60esima Teramo: -0,4 la contrazione percentuale del credito alle imprese, con però una discesa a due cifre del valore assoluto (-11,4 milioni di euro).
A prescindere dai dati territoriali, però, c’è un aspetto che la CGIA di Mestre tiene a precisare. C’è sì nuova liquidità concessa dalle banche alle imprese, ma la ripresa del credito continua a tagliare fuori micro e piccole imprese.
La questione è nazionale, e da qui deriva la proposta della CGIA mestrina: «Invece di aumentare l’Irap alle banche, con il rischio che tale onere venga poi scaricato sui correntisti – spiega Paolo Zabeo, coordinatore del Centro Studi della CGIA, che poi prosegue – riteniamo sia più opportuno istituire una linea di credito dedicata esclusivamente alle micro e piccole aziende, a condizioni di mercato, con zero spread ed applicando ai destinatari di questi prestiti solo il costo del denaro stabilito dalla Banca Centrale Europea. Questa misura anticiclica – conclude Zabeo – fornirebbe un significativo sostegno proprio a quelle micro realtà che negli ultimi 10 anni sono state le più penalizzate dalla stretta creditizia che si è abbattuta sul nostro Paese».