20 Ottobre 2025 - 09:57:24

di Tommaso Cotellessa

Qual è lo stato delle politiche green nei capoluoghi di provincia abruzzesi?

A rispondere a questo interrogativo è il rapporto annuale Ecosistema urbano, promosso da Legambiente e Ambiente Italia, giunto ormai alla sua 32esima edizione.

Il report si propone di fotografare le politiche messe in campo dai 106 capoluoghi di provincia italiani e il loro stato di attuazione attraverso 19 indicatori, tra questi figurano: i consumi idrici domestici, la dispersione idrica, la presenza di isole pedonali, la quantità d alberi, l’utilizzo del trasporto pubblico, l’offerta del trasporto pubblico locale, la quantità di rifiuti prodotti, la qualità dell’aria (tanto per quanto riguarda la concentrazione di biossido di Azoto, quanto per la presenza di Ozono), l’accessibilità alle aree verdi, l’uso efficiente del suolo, la presenza di zone a traffico limitato, la ciclabilità, lo stato della raccolta differenziata, la concentrazione di Pm10 e di Pm2,5, il consumo di suolo l’utilizzo di energie rinnovabili nel settore pubblico ed in ultimo il tasso di motorizzazione, ovvero la media delle auto circolanti ogni 100 abitanti.

Entrando nel merito della classifica finale, relativa ai dati del 2024, le province abruzzesi non brillano, posizionandosi tutte e quattro nella seconda metà della graduatoria.

Condividendo, dunque, un posizionamento che di certo non può far scaturire particolari festeggiamenti, le abruzzesi si attestano su un punteggio che oscilla fra i 54 punti percentuali e i 47.

Nella classifica interna alla regione vediamo Teramo prima classificata, attestandosi 55esima con un punteggio di 54,99, con pochi decimi di distacco segue Chieti che risulta 59esima con un punteggio di 54,29. Scendendo di 12 posizionamenti troviamo la Pescara che si posiziona 71esima con un punteggio di 49,76%. L’ultimo capoluogo di provincia abruzzese che figura all’interno della classifica è, invece, L’Aquila che con un punteggio del 47,86 occupa la 78esima posizione della classifica.

La fotografia dell’Abruzzo che emerge da questo report di certo non segna il tanto auspicato cambio di passo in termini di politiche ambientali, né attesta la regione dei parchi fra quelle più attente al tema del green, non riuscendo lambire nessuna posizione che si avvicini alle prime 30 posizione della classifica.

Tuttavia, qualche piccola speranza resta ancora da coltivare, infatti guardando il dettaglio dei migliori posizionamenti all’interno dei singoli indicatori la città dell’Aquila risulta quanti fra al quinto posto fra le città d’Italia per la concentrazione media di biossido di Azoto in in µg/m³, attestandosi fra le città con la migliore qualità dell’aria.

Un punto di luce arriva anche per Pescara che si attesta nella top five, a parimerito con Cosenza e Palermo, per l’uso efficiente del suolo.

Non si tratta di certo di dati che meritino squilli di tromba o cortei trionfalistici, ma di certo per migliorarsi è sempre necessario partire dai punti di forza. L’auspicio è che il prossimo anno la situazioni migliori, se non per il bene del territorio almeno per puro spirito di competizione. Di certo in un settore delicato come quello dell’ambiente i risultati non si raggiungono con politiche a breve termine ma con strategie fatte di visione, prima si comincia e prima si raccoglie.

Pd L’Aquila: «Il capoluogo va in direzione ostinata e contraria»

«Stavolta, la macchina della comunicazione del sindaco dell’Aquila pare essersi inceppata: stamane, non ci sono post dedicati alla pubblicazione del rapporto Ecosistema urbano 2025, la “fotografia” ambientale dei 106 capoluoghi di provincia italiani curata da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore. Alla base della classifica vi sono 19 indicatori distribuiti in cinque aree tematiche assai importanti: aria, acque, rifiuti, mobilità e ambiente».

Così, in una nota, il Partito democratico aquilano.

«Sarà stata una distrazione del nutrito team di comunicazione voluto dal sindaco, a meno di non voler pensare che si sia scelto di non comunicare l’esito del rapporto visto che la città dell’Aquila è precipitata al 78esimo posto su 106 capoluoghi, malinconicamente ultimo capoluogo di provincia in Abruzzo, perdendo altre 3 posizioni rispetto al 2024».

«Sta di fatto che alcuni parametri – di diretta competenza dell’amministrazione – sono desolanti: L’Aquila è al 96esimo posto per dispersione idrica, tra le peggiori città in Italia, all’81esimo posto per capacità di raccolta differenziata, al 60esimo posto per passeggeri del trasporto pubblico locale (a dire dell’efficienza del servizio), un dato sconfortante che fa il paio con il 104esimo posto, penultimi in Italia, per tasso di motorizzazione, per utilizzo cioè delle automobili da parte dei cittadini».

«Per ciò che attiene la presenza di piste ciclabili, siamo al 92esimo posto tra i capoluoghi italiani. E che dire dell’uso efficiente del suolo, e cioè il trend del consumo suolo/residenti e del livello di urbanizzazione rispetto al numero di residenti: L’Aquila è al 95esimo posto tra i 106 capoluoghi, così come è al 95esimo posto per numero di alberi rispetto agli abitanti (e se ne continuano a tagliare per realizzare parcheggi…), all’85esimo posto per isole pedonali, al 68esimo posto come trend rispetto al consumo di suolo».

«Una fotografia che racconta una città che va in direzione ostinata e contraria rispetto alle sfide poste dal cambiamento climatico, in direzione ostinata e contraria rispetto alla sfida di rendersi sostenibile, accessibile e, soprattutto, abitabile per le cittadine e i cittadini. E se non fosse per alcuni parametri che, per fortuna, premiano la nostra città, e che poco hanno a che fare – guarda caso – con le politiche pubbliche, il posizionamento dell’Aquila sarebbe persino peggiore: possiamo beneficiare, ancora, di un’ottima qualità dell’aria, e di una ricchezza di spazi verdi rispetto al numero degli abitanti. Per il resto, la fotografia ambientale scattata alla città è a tinte foschissime».

La nota di Sinistra Italiana Abruzzo

«Non raggiungono la sufficienza, le quattro città abruzzesi per sostenibilità ambientale. Lo rivela il report “Ecosistema Urbano”, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole 24 Ore. “Nella parte bassa della classifica delle performance ambientali sostenibili, ci sono soprattutto L’Aquila e Pescara, rispettivamente al 78esimo e al 71esimo posto su 106 città capoluoghi italiani sotto osservazione, nel report che ha tenuto conto di 19 indicatori distribuiti in 6 aree: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia», dice Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana Abruzzo.

«Allarmante soprattutto il dato relativo alla dispersione nelle reti idriche: nelle reti colabrodo pescaresi la dispersione di acqua è al 60%, all’Aquila al 63.4%, la dispersione nelle reti idriche di Chieti è al 48%. E’ evidente che l’acqua rappresenta il grande problema dell’Abruzzo, su cui si deve seriamente investire, come del resto da anni vediamo con l’ormai ciclica emergenza idrica estiva. Come AVS è per noi centrale riorganizzare il sistema idrico abruzzese, per un servizio pubblico efficiente e di qualità, respingendo al mittente qualunque tentativo di privatizzazione del nostro bene comune, che è l’acqua”. Ma in generale le pagelle restano sotto la soglia della sufficienza: L’Aquila ottiene un punteggio del 47.86% (al 78esimo posto in Italia), Pescara del 49.76% (al 71esimo posto), vanno un po’ meglio Chieti che ha un voto di 54.29% (al 59esimo posto), Teramo di 54.99% (al 55esimo posto)».