20 Ottobre 2025 - 16:53:06
di Martina Colabianchi
Una giornata dedicata al bilancio sociale alle politiche di inclusione a L’Aquila, dove la sede del Consiglio regionale ha ospitato un dialogo aperto tra istituzioni, territori e comunità.
L’evento, che ha visto la partecipazione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone, è stato promosso dall’Assessorato regionale alle Politiche sociali in collaborazione con il Consiglio regionale abruzzese.
La mattina è stata dedicata al dialogo tra istituzioni e comunità, con tavoli di approfondimento su politiche sociali, invecchiamento attivo e inclusione delle persone con disabilità.
Nel pomeriggio, sono stati invece presentati il Bilancio sociale e il Piano sociale regionale.
Il ministro, che ha arricchito i lavori con un contributo sul ruolo delle politiche inclusive nel rafforzare la coesione sociale e territoriale, ha avuto parole lusinghiere nei confronti delle politiche sociali in Abruzzo.
«I dati dell’Abruzzo ci fanno assolutamente piacere, nel senso che sono dati positivi in cui c’è una sensibile riduzione della disoccupazione, una inclusione lavorativa di giovani e donne e, soprattutto, una sapiente utilizzazione delle risorse che sono in gestione alla Regione – ha dichiarato Calderone alla stampa -. Di questo, ovviamente, devo rendere atto e merito all’amministrazione regionale, al presidente della Eegione, all’assessore Santangelo perché possiamo dire che l’Abruzzo è una regione che in questo caso le risorse le sta impiegando in modo appropriato».

«Per noi l’inclusione sociale passa attraverso il lavoro, queste sono le misure e anche la filosofia con cui abbiamo lavorato in questi tre anni e in base alla quale abbiamo creato le nostre misure di inclusione sociale e lavorativa, come l’assegno di inclusione e di supporto per la formazione e il lavoro. Ancora interveniamo su questi temi nella legge di bilancio 2026 che è prossima alla presentazione. Il nostro obiettivo – ha proseguito il ministro – è quello di sostenere chi è in condizione di fragilità e di difficoltà, ma consentendo anche un pieno percorso di integrazione sociale che non può che essere anche integrazione lavorativa per chi è in condizione di lavorare».
Il ministro ha avuto anche modo di intervenire sul recente rapporto Istat che ha certificato 5,7 di milioni di italiani in povertà assoluta.
«Se noi guardiamo i dati sappiamo che sul tema della povertà c’è da lavorare, ma non sono le misure introdotte che complicano la vita delle persone – spiega Calderone -. Anzi, io posso dire che la nostra misura, l’assegno di inclusione, è molto più inclusivo e soprattutto si apre anche ad altre forme di fragilità come il sostegno alle donne vittime di violenza».
«Qualche giorno fa monsignor Zuppi ha riconosciuto lo sforzo che stiamo facendo per superare il vecchio modello assistenzialista nel contrasto alla povertà e nell’inclusione socio economica, ma ha anche lanciato un appello a potenziare gli strumenti messi in campo. Non posso e non voglio ignorare questo invito».
L’iniziativa ha rappresentato, quindi, un’importante occasione di confronto e partecipazione sui temi dell’inclusione, della solidarietà e delle politiche di welfare che coinvolgono direttamente cittadini, enti locali e realtà del terzo settore.
«Abbiamo inteso parlare attraverso i numeri, facendo un’analisi dei bilanci sociali degli enti d’ambito, cioè gli erogatori dei servizi sociali sul territorio – spiega l’assessore alle Politiche sociali Roberto Santangelo –. La Regione ne fa il perimetro con il piano regionale, loro la finalizzazione. Attraverso dei numeri oggettivi, abbiamo analizzato i punti di forza e i punti di debolezza di ciascun territorio, e in un confronto franco tre le istituzioni e il terzo settore stiamo provando ad alzare il livello in tutto il territorio abruzzese per avere un’omogeneità, e quindi migliorare i servizi, anche percepiti, ma agendo nel concreto nel mondo del sociale: disabilità, famiglie, giovani».
«Queste sono le politiche sociali, queste sono le azioni concrete da mettere in campo. Ci siamo poi confrontati con il ministro per le Politiche sociali Calderone, per capire anche quali sono le opportunità che la Regione può cogliere a livello centrale. C’è, quindi, una verticalità nei rapporti, dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto. Questo significa fare la buona politica», ha concluso l’assessore regionale.